BENOIT LAHAYE

CHAMPAGNE BRUT NATURE BLANC DE BLANCS - BENOIT LAHAYE

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€94,50 €118
  • abbinamenti Una bollicina originale, da riservare alle occasioni speciali.
  • alcol 12%
  • annata NV
  • denominazione Champagne AOC
  • filosofia Biodinamica
  • formato 0,75 l
  • giudizio 3k 9/10
  • regione Champagne (Francia)
  • temperatura di servizio 10-12°
  • vitigni Chardonnay 100%

NOTE SENSORIALI:

Non sono facili i vini senza solfiti e, in effetti, il naso sembrerebbe ancora legato alla vinificazione in barrique, con aromi di legno fresco e, soprattutto, di banana, rendendo così l’espressione olfattiva non facile da mettere a fuoco. Ma con questi vini ci vuole un minimo di pazienza, così con pazienza nel bicchiere rivela un bouquet tropicale più ampio con note di legnetti pregiati e spezie. Ben diversa la bocca, secca ma grassa allo stesso tempo, levigata per via del bel supporto acido, con uno sviluppo legato a doppio filo alla craie. Ha un carattere vinoso ma molto asciutto allo stesso tempo, con nuovamente questa sensazione di tanta materia, però senza scadere mai nell’eccesso di opulenza per via della bella tensione. 

CURIOSITÁ:

Più che avere personalità, questo champagne appare molto caratterizzato e questo potrebbe renderlo non per tutti, nel senso che chi si aspetta un classico champagne rimane un po’ spiazzato. È più un vino di Champagne e per questo si indirizza a una specifica categoria di appassionati.

Non teme l'eterna rivalità tra Bouzy e Ambonnay il bravissimo Benoît Lahaye, perché ha vigneti in entrambi i villaggi. E non solo. Infatti, oltre che 3 ettari nella natia Bouzy e uno di Ambonnay, ne ha un po'a Tauxières (0,7 ha) e a Voipreux (0,12 ha), quest'ultimo a Chardonnay, altrimenti il Pinot Noir la fa da padrone con l'88% della superficie vitata. "La vigna è il quinto componente della mia famiglia" (sono in quattro) dichiara allegramente Benoît, ma non basta, perché questa vigna è pure biologica (certificata). Non per moda o dogmi, ma per etica e, ancor più, oggettiva qualità delle uve: "I'agricoltura biologica è la pratica migliore in termini di risultato di vino". Il vigneron di Bouzy è giunto a questa conclusione dopo diverse degustazioni comparative tra vini da viticoltura tradizionale, biologica e biodinamica ed è arrivato ad affermare che se gli ultimi si riconoscono immediatamente per le loro forti (a volte eccessive) 'caratterizzazioni', i secondi sono invece quelli che inevitabilmente risultano i più armonici, i più buoni. Tutto ha inizio nel 1993, quando Benoît prende in mano l'attività di famiglia e inizia a trasformarla, eliminando gli erbicidi. Tre anni dopo è già organico, nel 2007 riceve la certificazione da Ecocert, due anni dopo sperimenta la biodinamica. Il punto di arrivo nel 2010, con la certificazione Biodyvin e Agriculture Biologiquc, e, soprattutto, l'ingresso dell'amato cavallo Tamise per lavorare il terreno. In cantina arrivano uve raccolte ad almeno 10,5° potenziali, poi pressate in un elemento pneumatico e infine fermentate in legno. Soprattutto pièce (205 I) François Frères usate (fino a 15 anni), più qualche botte (dove sono anche conservati i pochi vins de réserve) e alcune anfore da 300 litri di terra- cotta toscana (introdotte nel 2014 soprattutto per il rosé), sempre con soli lieviti indigeni. Dal 2006 la malolattica è sistematicamente svolta al fine di esaltare la complessità. Da notare che la cantina è dotata di finestre in modo che i vini nelle botti "possano sentire le stagioni" prima dell'imbottigliamento, che avviene piuttosto tardi, mentre, al fine di passare quanto più tempo possibile in vigna, il vigneron non ha avuto timore alcuno ad adottare le gyropalette per il rénniage... Benoît Lahaye, infine, produce sulle 50.000 bottiglie annue ed è costantemente affiancato sia dalla moglie Valérie, sia (dal 2014) dal figlio maggiore Valentin, soprattutto in vigna.

I costi di spedizione sono di 9.50€ e GRATIS per ordini sopra i 129€.

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