Nel 1969 Andrè Beaufort scoprì un' allergia ai prodotti di sintesi, questo diede inizio al suo percorso non convenzionale di agricoltura biologica.

Da allora, sei ettari e mezzo di vigneti nello Champagne, in parte a Grand Cru ad Ambonnay e in parte a Polisy, nell'Aube, non han ricevuto alcun trattamento.

Lavorazione del suolo (zappatura) e utilizzo di compost vegetale e animale per mantenere l'humus necessario per la vita. Per molti anni Beaufort ha sperimentato omeopatia e aromaterapia per combattere la resistenza alle malattie fungine, come la peronospora, minimizzando quindi l'uso di rame e zolfo (tollerati dalla disciplina biologica).

"Realizzo personalmente miscele e diluizioni di piante e olii essenziali" dice Jacques Beaufort.

Una particolarità: i vini sono sboccati ancora "alla volée", non per folklore, ma perché Beaufort, respirando ancora una volta il vino di ciascuna bottiglia può comprenderlo e perfezionarlo.