L’azienda vinicola Calabretta si rinnova sotto l'impulso di Massimiliano, aiutato dal padre Massimo, nel 1997, preceduti da una lunga tradizione tra le vigne. Da quattro generazioni coltivano la terra seguendo le usanze plurisecolari dell’imponente Etna. L’azienda sorge sul versante settentrionale del vulcano, più precisamente nel comune di Randazzo.

Sui dodici ettari e mezzo di terreni vitati, Massimiliano ha recuperato le vecchie vigne, i muretti a secco, impiantato nuovi e vecchi vitigni, preferibilmente a piede franco. Gli impianti sono ad alberello siti su terrazze a gradoni sorrette da muri a secco, sui quali si effettuano trattamenti assolutamente “al naturale”: solo limitate dosi di zolfo e rame praticando il sovescio, la potatura manuale e la raccolta a mano. Il terreno lavico, la forte escursione termica tra giorno e notte e la perfetta soleggiatura diurna, portano ad una perfetta maturazione delle uve verso metà ottobre.

La cantina, ispirata al passato e disposta su più livelli, ospita locali sotterranei colmi di botti di rovere, necessarie per lunghe maturazioni secondo i tempi del vino. Come in vigna, i procedimenti in cantina sono del tutto naturali: fermentazioni, precipitazioni e chiarifiche spontanee. Grazie a questa cura i vini ottenuti risvegliano olfatto e gusto, facendo rivivere profumi e sapori che appartengono ad una memoria ormai quasi scomparsa di questo luogo sacro. Oltre ai bellissimi bianchi Minnella e Carricante, si ricordano il Nerello Mascalese Vigne Vecchie e il Piede Franco, nato dalla voglia di Massimiliano di impiantare nuove viti senza piede americano, in uno dei pochissimi territori che lo consentono.