CHIARA CONDELLO
"L'idea di fare dei vini che portassero il mio nome nasce dalla consapevolezza di essere custode di una storia di viticoltura che nelle colline di Predappio è stata scritta e tramandata per centinaia di anni e dal mio desiderio di dare un'interpretazione un po' rivoluzionaria a questa terra così unica, generosa e contesa. Di produrre un vino che esprimesse l'alto potenziale di queste vigne liberandolo da tutto ciò che c'è di superfluo, un Sangiovese che mi rispecchiasse e nel quale ritrovare e mettere in pratica le mie idee.
Per farlo ho scelto un fazzoletto di terra ai confini del bosco, al centro della denominazione Predappio tra i 150 e i 300 metri di altitudine. Qui le viti affondano le proprie radici in un suolo povero, di matrice calcareo-argillosa e ricco di rocce tufaceo-arenarie di origine pliocenica chiamate Spungone. Qui 3 milioni di anni fa c'era il mare e da qui sono partita per produrre un vino che fosse la lettura di questa unicità."
Per farlo ho scelto un fazzoletto di terra ai confini del bosco, al centro della denominazione Predappio tra i 150 e i 300 metri di altitudine. Qui le viti affondano le proprie radici in un suolo povero, di matrice calcareo-argillosa e ricco di rocce tufaceo-arenarie di origine pliocenica chiamate Spungone. Qui 3 milioni di anni fa c'era il mare e da qui sono partita per produrre un vino che fosse la lettura di questa unicità."