- abbinamenti Ottimo per accompagnare le seconde portate a base di carne, è da provare con lo stracotto di manzo al Barbaresco.
- alcol 13,5%
- annata 2016
- denominazione Barolo DOCG
- filosofia tradizionale
- formato 0,75 l
- giudizio 3k 9/10
- regione Piemonte (Italia)
- temperatura di servizio 16-18°
- vitigni Nebbiolo 100%
NOTE SENSORIALI:
Si palesa nel calice con l'inconfondibile veste granata, viva e luminosa. Il naso è un compendio di definizione e classicità, e non lascia dubbi sulla provenienza del liquido e sulla sua classe. Quasi inutile parlare di descrittori, sebbene siano facilmente riconoscibili la viola, la rosa canina, la liquirizia, e il frutto rosso maturo. Bocca tridimensionale, che unisce volume, possenza, tannino e uno straordinario allungo sapido.CURIOSITÁ:
Il “Ravera di Monforte” Barolo è ottenuto come da disciplinare da uve Nebbiolo in purezza, provenienti da viti di quasi cinquant'anni nel cru Ravera presso Monforte d’Alba. In vigna si punta su rese contenute e si bandisce qualsiasi trattamento chimico o di sintesi, mentre in cantina si procede con fermentazione alcolica spontanea e affinamento di 24 mesi in botti grandi. Nessuna chiarifica o filtrazione prima dell'imbottigliamento e aggiunta minima di solforosEssere vignaioli nelle Langhe del Piemonte significa avere un rapporto inscindibile e indissolubile con la terra, con le viti e con il vino. E un legame inscindibile è, per l’appunto, quello che si è instaurato tra Ferdinando Principiano e la sua azienda vitivinicola di Monforte d’Alba che, composta da oltre quindici ettari vitati, è gestita con la più profonda passione e con il più incondizionato amore. Prima di Ferdinando, sono stati rispettivamente suo nonno e suo padre a condurre l’azienda, le cui uve erano un tempo quasi totalmente destinate alla vendita.
Solo con Ferdinando, per la precisione a partire dal 1993, hanno iniziato a essere prodotti e imbottigliati i primi vini, che in men che non si dica sono riusciti a conquistare il mercato nazionale e internazionale.
Dopo aver seguito una viticoltura tradizionale per circa un decennio, è nel 2003 che lo stesso Ferdinando Principiano decide di convertire la sua viticoltura al naturale, bandendo dai filari diserbanti, prodotti chimici e fertilizzanti. In vigna, le piante sono allevate dedicando loro cure e attenzioni maniacali, nel massimo rispetto di quello che è l’equilibrio di ambiente, natura ed ecosistema. Si arrivano così a vendemmiare uve pregiate, schiette e concentrate in ogni loro sfumatura organolettica. Grappoli che in cantina sono lavorati e interpretati seguendo una filosofia non molto distante da quella applicata tra i filari: per la fermentazione alcolica non viene usato nessun coadiuvante, e l’utilizzo dell’anidride solforosa è limitato al minimo indispensabile. In questa maniera nascono vini potenti e puliti, profondi e longevi, strettamente identitari al terroir da cui provengono.
Dal Barolo Boscareto al Barolo Ravera di Monforte, dal Barolo di Serralunga d’Alba al Nebbiolo Montagliato, passando per la Barbera “La Romualda” e per la Freisa “Chilla”, fino ad arrivare al Dolcetto “Sant’Anna”, sono tutti vini, quelli targati “Principiano Ferdinando”, che raccontano al calice le più belle Langhe piemontesi.
Solo con Ferdinando, per la precisione a partire dal 1993, hanno iniziato a essere prodotti e imbottigliati i primi vini, che in men che non si dica sono riusciti a conquistare il mercato nazionale e internazionale.
Dopo aver seguito una viticoltura tradizionale per circa un decennio, è nel 2003 che lo stesso Ferdinando Principiano decide di convertire la sua viticoltura al naturale, bandendo dai filari diserbanti, prodotti chimici e fertilizzanti. In vigna, le piante sono allevate dedicando loro cure e attenzioni maniacali, nel massimo rispetto di quello che è l’equilibrio di ambiente, natura ed ecosistema. Si arrivano così a vendemmiare uve pregiate, schiette e concentrate in ogni loro sfumatura organolettica. Grappoli che in cantina sono lavorati e interpretati seguendo una filosofia non molto distante da quella applicata tra i filari: per la fermentazione alcolica non viene usato nessun coadiuvante, e l’utilizzo dell’anidride solforosa è limitato al minimo indispensabile. In questa maniera nascono vini potenti e puliti, profondi e longevi, strettamente identitari al terroir da cui provengono.
Dal Barolo Boscareto al Barolo Ravera di Monforte, dal Barolo di Serralunga d’Alba al Nebbiolo Montagliato, passando per la Barbera “La Romualda” e per la Freisa “Chilla”, fino ad arrivare al Dolcetto “Sant’Anna”, sono tutti vini, quelli targati “Principiano Ferdinando”, che raccontano al calice le più belle Langhe piemontesi.
I costi di spedizione sono di 9.50€ e GRATIS per ordini sopra i 129€.