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abbinamenti Carni bianche e agnello.
alcol 14,5%
annata 2008
denominazione Alto Adige/Sudtirol DOC
filosofia tradizionale
formato 3 l
giudizio 3k 9/10
regione Trentino Alto Adige (Italia)
temperatura di servizio 16-18°
vitigni Pinot noir 100%
NOTE SENSORIALI:
Vino dal colore rosso rubino, aromi fruttati di piccoli frutti rossi, ciliegia e spezie fini, ben integrati a sentori di tostatura. Maturo, dolce ed intrigante in bocca, con tannini morbidi ed un finale lungo.CURIOSITÁ:
Il Pinot Nero Riserva “Villa Nigra” di Colterenzio è un vino dalla personalità spiccata. Il varietale riesce infatti a esprimersi con un’eleganza particolare, in cui note primarie e terziarie si fondono in un bouquet dal ritmo incalzante e piacevole. La sensazione di qualità prosegue poi con i primi sorsi, dove il “Villa Nigra” libera la sua potenza gustativa, frutto di un mix di sapori freschi, fruttati e sapidi, in cui i tannini tracciano un contorno fermo e “sciolto” nel corpo generale. Un’etichetta da provare senza esitazioni: ne rimarrete sorpresi. Il “Villa Nigra” Riserva Colterenzio è un Pinot Nero in purezza proveniente da parcelle situate a circa 400 metri sul livello del mare. Il terroir è caratterizzato da un sottosuolo di origine morenica in cui si rintracciano ghiaia e calcare, ed è esposto verso sud-ovest. La resa viene tenuta molto bassa fra i filari, non superando mai i 35 quintali per ettaro. Il mosto ottenuto dalla pressatura soffice degli acini fermenta in acciaio, con temperature tenute sotto controllo. Il vino viene poi trasferito per la fase finale di affinamento in barrique di rovere nuove e usate per un totale di 12 mesi.È in Alto Adige che è possibile trovare alcune delle più importanti cantine cooperative non solo d'Italia, ma addirittura di tutto il mondo. Realtà solidissime, la cui missione è interamente vocata alla qualità più assoluta, e che possono vantare una produzione di incontrastata eccellenza. Tra queste, Colterenzio vanta una posizione di primo piano.
Sembra che già nel XV secolo l’arciduca Sigismondo apprezzasse particolarmente i vini prodotti da Colterenzio, ma alcuni documenti storici testimoniano che l’area fosse vocata alla viticoltura già nel primo secolo avanti Cristo, quando il colono romano Cornelius scelse di fondare il suo podere “Cornelianum” proprio in queste terre.
A distanza di venti secoli, la tradizione territoriale non è scomparsa, e nel 1960 si è rinnovata con la fondazione della Cantina Colterenzio, in origine composta da poco meno di trenta soci. Oggi invece comprendente circa trecento soci, la realtà vitivinicola di Colterenzio è una delle più rilevanti di tutta la regione. Siamo a Cornaiano, piccola località vicino ad Appiano, in provincia di Bolzano. Un posto dove nulla viene lasciato al caso, dove l'energia elettrica viene prodotta in loco e dove la bellissima e nuova struttura è un esempio di sostenibilità per tutto il comparto vitivinicolo nazionale.
Gli ettari vitati sono al momento circa trecento, e tra i filari ogni pratica agronomica è impostata per rispettare i ritmi della natura e per esaltare il carattere peculiare di territorio e frutto. Varietà autoctone e varietà internazionali crescono fianco a fianco, per cui nei vigneti si incontrano uve di chardonnay e di lagrein, di merlot e di schiava, di gewürztraminer e di cabernet, di pinot nero e di moscato giallo, di pinot grigio e di moscato rosa, di sauvignon blanc e di müller thurgau. Grappoli che nei moderni locali di vinificazione sono trasformati impiegando le più innovative tecnologie enologiche, così da dar vita a una gamma di etichette in grado davvero di rispondere a qualsiasi esigenza dei consumatori.
Dalla linea “Classic” alla linea “Praedium”, dallo “Pfefferer” alla gamma “Cornell”, sono tutti vini, quelli prodotti dalla cantina di Cornaiano, figli di un lunghissimo percorso di sviluppo, grazie al quale oggi sono ottenute bottiglie frutto del più ricercato artigianato vitivinicolo. Vini eccezionali, vini da amare.
Sembra che già nel XV secolo l’arciduca Sigismondo apprezzasse particolarmente i vini prodotti da Colterenzio, ma alcuni documenti storici testimoniano che l’area fosse vocata alla viticoltura già nel primo secolo avanti Cristo, quando il colono romano Cornelius scelse di fondare il suo podere “Cornelianum” proprio in queste terre.
A distanza di venti secoli, la tradizione territoriale non è scomparsa, e nel 1960 si è rinnovata con la fondazione della Cantina Colterenzio, in origine composta da poco meno di trenta soci. Oggi invece comprendente circa trecento soci, la realtà vitivinicola di Colterenzio è una delle più rilevanti di tutta la regione. Siamo a Cornaiano, piccola località vicino ad Appiano, in provincia di Bolzano. Un posto dove nulla viene lasciato al caso, dove l'energia elettrica viene prodotta in loco e dove la bellissima e nuova struttura è un esempio di sostenibilità per tutto il comparto vitivinicolo nazionale.
Gli ettari vitati sono al momento circa trecento, e tra i filari ogni pratica agronomica è impostata per rispettare i ritmi della natura e per esaltare il carattere peculiare di territorio e frutto. Varietà autoctone e varietà internazionali crescono fianco a fianco, per cui nei vigneti si incontrano uve di chardonnay e di lagrein, di merlot e di schiava, di gewürztraminer e di cabernet, di pinot nero e di moscato giallo, di pinot grigio e di moscato rosa, di sauvignon blanc e di müller thurgau. Grappoli che nei moderni locali di vinificazione sono trasformati impiegando le più innovative tecnologie enologiche, così da dar vita a una gamma di etichette in grado davvero di rispondere a qualsiasi esigenza dei consumatori.
Dalla linea “Classic” alla linea “Praedium”, dallo “Pfefferer” alla gamma “Cornell”, sono tutti vini, quelli prodotti dalla cantina di Cornaiano, figli di un lunghissimo percorso di sviluppo, grazie al quale oggi sono ottenute bottiglie frutto del più ricercato artigianato vitivinicolo. Vini eccezionali, vini da amare.
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