Vendemmia: come e quando si fa!
Ci stiamo avvicinando alla fine di ottobre, che coincide anche con la fine della vendemmia: normalmente la stagione inizia intorno alla fine di agosto e termina all'inizio del mese di novembre "ma si sta espandendo e può capitare che cominci a luglio e che si protragga fino a novembre inoltrato per le uve a maturazione tardiva". Ma entriamo nello specifico.
Per vendemmia si intende l'intero processo che comincia con la raccolta delle uve coltivate in vigna, le quali, attraverso la vinificazione, diventano prima mosto e poi vino. Ma quando è il momento giusto e come si individua il periodo migliore per la vendemmia?
Prima di agire occorre effettuare un'attenta analisi delle condizioni climatiche, delle uve, della composizione del suolo, della zona di produzione ecc. Tutti questi fattori possono infatti determinare dei cambiamenti nella vendemmia stessa.
Fondamentale è calcolare il giusto grado di maturazione dei grappoli, in base chiaramente al tipo di vino che si vuole produrre: la dolcezza, che proviene dal saccarosio, si misura in Brix con uno strumento chiamato idrometro che si utilizza molto in vigna.
Insieme al grado di maturazione dei grappoli bisogna guardare anche altri parametri come il contenuto di fenoli e di tannini e il loro colore: la raccolta comincia infatti quando gli acini cambiano colore dal verde al giallo (per le varietà bianche) e al rosso porpora (per le varietà rosse).
Per quanto riguarda i metodi della raccolta, essi sono due: meccanico o manuale. Nel primo caso con l'ausilio di macchine vendemmiatrici si ottiene un processo sicuramente più rapido ed economico, ma può capitare che esse non riescano a distinguere tra uve mature e acerbe e che rompano le bucce quando sottili, ecco perché molto spesso e nella maggior parte dei casi si predilige la classica raccolta a mano, che viene eseguita con coltelli o cesoie utilizzate dagli operai per recidere i grappoli dopo un'attenta selezione, trasferendoli in ceste e poi molto rapidamente nelle cantine o nei magazzini (per le uve da tavola).
La seconda fase della vendemmia è la pigiatura: anche in questo caso si distingue tra quella a mano, dove i chicchi dell'uva raccolta nei tini si schiacciano a piedi nudi, e quella meccanica, dove delle apposite macchine effettuano il lavoro.
Il mosto ottenuto viene versato nelle vasche dove inizia la terza fase della vendemmia, ovvero la fermentazione. Questa avviene con modalità diverse a seconda che si voglia ottenere un vino rosso, un bianco o un rosato. Successivamente, si esegue la rifermentazione del mosto e le ultime fasi sono quelle dell’imbottigliamento e dell’invecchiamento.
Se avete intenzione di visitare qualche vigna o cantina in questo periodo autunnale, vi consigliamo di approfittarne: potrete testimoniare con i vostri occhi questo affascinante "rituale"!
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