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alcol 15%
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annata 2017
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denominazione Ribera del Duero DO
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filosofia Artigianale
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formato 0,75l
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giudizio 3k 10/10
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regione Ribera del Duero (Spagna)
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temperatura di servizio 16/18°
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vitigni Tempranillo 100%
CURIOSITÀ:
Pingus è il primo vino prodotto dell’azienda. Raggiunge la notorietà quando Jeffrey Davies, un négociant di Bordeaux, porta qualche campione di Pingus ’95 – la prima annata prodotta – in Francia. Tutti impazzirono per quel vino, compreso il critico Robert Parker, il quale assegnò al vino 100/100, definendolo “One of the greatest and most exciting wines I have ever tasted”. Nel 1997, un altro evento contribuisce a far diventare Pingus un vino di nicchia: una nave diretta negli Stati Uniti naufraga con ben 75 casse di Pingus a bordo. Inutile dire che le poche bottiglie rimaste raggiunsero prezzi astronomici, contribuendo a far diventare Pingus un vino irraggiungibile per molti ancora oggi. La produzione attuale si aggira intorno alle 300-400 casse prodotte per ogni annata.
I vigneti sono divisi in tre parcelle: uno a San Cristòbal, 1,2 ettari con viti di 70 anni, e due vicino a Parroso, 3,5 ettari, di cui 2,5 con viti di 60 anni tutte coltivate a Tinto Fino – o chiamato anche Tempranillo -. I terreni sono completamente diversi gli uni dagli altri: si passa da estremamente calcarei ad argillosi, tutti sempre ricoperti da sassi.
Peter Sisseck nasce a Copenhagen nel 1962. Dopo la laurea all’Università di Bordeaux in enologia, lavora a fianco di suo zio Peter Vinding-Diers per importati cantine a Bordeaux e in California. Nel 1990 diventa l’enologo della prestigiosa Hacienda Monasterio, ma il suo desiderio è quello di avere una cantina tutta per sé, producendo il proprio vino. E così, nel 1995, corona il suo sogno: acquista delle vecchie vigne di Tempranillo nel villaggio di La Horra, nella Ribera del Duero, e fonda l’azienda. Nasce Dominio de Pingus. Il nome della cantina deriva dal soprannome di Peter Sissek, Pingus appunto. É stata la sua zia acquisita, moglie di Peter Vinding-Diers, a dargli questo nomignolo, in ricordo del suo cartone animato preferito da bambina, “Peter e Ping”. La filosofia di Pingus punta a produrre “al naturale”, con un rispetto per l’ambiente enorme. L’azienda infatti inizialmente produceva in biologico, ma nel 2000 si è convertita alla viticultura biodinamica. Le rese per ettaro sono bassissime, in relazione anche alle dimensioni dei vigneti: solo cinque ettari. Le vigne si trovano nel paese di La Horra, mentre la piccola e modesta cantina si trova a 50 km di distanza, a Quintanilla de Onésimo. In cantina le fermentazioni sono svolte solo con lieviti indigeni, in modo da ottenere una migliore pigmentazione e maggiori aromi. Il processo di macerazione e fermentazione – che avviene sia in tini di acciaio inossidabile che in grandi tini di legno – dura circa 20 giorni e poi i vini passano in botti per la fermentazione malolattica. Qui sono lasciati riposare tra 18 e 20 mesi in barrique nuove di Darnajou e Taransaud – barrique delle migliori aziende in circolazione -. I vini, ovviamente, non subiscono né filtrazioni né chiarificazioni.
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