ARGIANO
La tenuta Argiano si trova a Montalcino, in provincia di Siena.
Si sviluppa attorno al nucleo storico dei fabbricati, per una superficie complessiva di circa 125 ettari, con vigneti, oliveti e boschi.
Dai tempi dell’Antica Roma a oggi la tenuta di Argiano ha fatto la storia del territorio di Montalcino, diventandone una delle realtà di maggior prestigio e tradizione: una preziosa ambasciatrice nel mondo dei suoi vini, orgogliosa di aver contribuito alla nascita del Consorzio del Brunello.
La storia di Argiano ha una svolta durante la proprietà della nobile famiglia senese dei Pecci, con la costruzione tra il 1581 e il 1596 della splendida villa, esempio di abitazione signorile cinquecentesca. Grazie alla edificazione della cantina, è nata poi anche la vocazione ad azienda vinicola di Argiano.
La tenuta passò di proprietà nei secoli fra varie famiglie nobiliari, fino a giungere nell’Ottocento all’illuminata gestione di donna Ersilia Caetani Lovatelli, che riuscì a far conoscere e promuovere nei migliori salotti culturali dell’epoca i prodotti vinicoli di Argiano.
Dopo esser passata, negli anni '90, alla contessa Noemi Marone Cinzano, a cui si deve anche l'inizio della collaborazione con l’enologo di fama mondiale Giacomo Tachis, la tenuta, nel 2013, è diventata di proprietà di un gruppo di imprenditori brasiliani.
La gestione delle vigne è improntata al rispetto dell’ambiente, con il massimo riguardo per gli elementi del paesaggio. Tra i filari si seguono le pratiche agricole che garantiscono il minimo impatto sulla natura, rispettando la tradizione dei cinque secoli di storia che hanno fatto grande Argiano. Ancora oggi l’obiettivo è valorizzare l’eccellenza di un terroir famoso nel mondo intero, producendo vini di grande qualità.
A parte alcuni piccoli appezzamenti riservati ai vitigni internazionali, come cabernet sauvignon, merlot, petit verdot e syrah, la maggioranza dei vigneti è coltivata a sangiovese grosso, il vitigno storico del terroir, con cui si producono il Rosso di Montalcino DOC e il Brunello di Montalcino DOCG, quest’ultimo punta di diamante della cantina.
Si sviluppa attorno al nucleo storico dei fabbricati, per una superficie complessiva di circa 125 ettari, con vigneti, oliveti e boschi.
Dai tempi dell’Antica Roma a oggi la tenuta di Argiano ha fatto la storia del territorio di Montalcino, diventandone una delle realtà di maggior prestigio e tradizione: una preziosa ambasciatrice nel mondo dei suoi vini, orgogliosa di aver contribuito alla nascita del Consorzio del Brunello.
La storia di Argiano ha una svolta durante la proprietà della nobile famiglia senese dei Pecci, con la costruzione tra il 1581 e il 1596 della splendida villa, esempio di abitazione signorile cinquecentesca. Grazie alla edificazione della cantina, è nata poi anche la vocazione ad azienda vinicola di Argiano.
La tenuta passò di proprietà nei secoli fra varie famiglie nobiliari, fino a giungere nell’Ottocento all’illuminata gestione di donna Ersilia Caetani Lovatelli, che riuscì a far conoscere e promuovere nei migliori salotti culturali dell’epoca i prodotti vinicoli di Argiano.
Dopo esser passata, negli anni '90, alla contessa Noemi Marone Cinzano, a cui si deve anche l'inizio della collaborazione con l’enologo di fama mondiale Giacomo Tachis, la tenuta, nel 2013, è diventata di proprietà di un gruppo di imprenditori brasiliani.
La gestione delle vigne è improntata al rispetto dell’ambiente, con il massimo riguardo per gli elementi del paesaggio. Tra i filari si seguono le pratiche agricole che garantiscono il minimo impatto sulla natura, rispettando la tradizione dei cinque secoli di storia che hanno fatto grande Argiano. Ancora oggi l’obiettivo è valorizzare l’eccellenza di un terroir famoso nel mondo intero, producendo vini di grande qualità.
A parte alcuni piccoli appezzamenti riservati ai vitigni internazionali, come cabernet sauvignon, merlot, petit verdot e syrah, la maggioranza dei vigneti è coltivata a sangiovese grosso, il vitigno storico del terroir, con cui si producono il Rosso di Montalcino DOC e il Brunello di Montalcino DOCG, quest’ultimo punta di diamante della cantina.