CAMILLO DONATI
Antonio, padre di Camillo, dopo aver completato gli studi in collegio all’Osservanza di Bologna, entrò come impiegato al Centro Contabile della Banca Commerciale Italiana di Parma. Nonostante la sua professione coltivò sempre la vigna del “Groppone”, insieme al nonno Orlando fino al 1964, anno in cui quest’ultimo morì, ed in seguito da solo. Era un innamorato della Natura, ed in particolar modo della Vite. E’ fondamentale riuscire ad intuire e valutare se e di cosa la Vite ha bisogno, specialmente durante la potatura, in modo da poter aiutare quelle in difficoltà ed “assecondare” in modo giusto quelle in piena vigoria.
La Vite è una pianta generosissima, che sopporta anche le tante angherie subite a causa del vignaiolo “disattento” o di una stagione avversa. Ma se l’ascolti e la tratti bene, con profondo rispetto e con tanto amore, lei questo lo avverte e ti ripaga largamente.
"Se la cura della Vite l’ho imparata da mio padre, “l’arte” del cantiniere l’ho imparata da Ovidio (classe 1923), amico di mio padre ed ora grande amico mio, poiché mio papà era più per stare nella vigna, all’aria aperta, che in cantina. Ovidio mi ha insegnato a muovere i primi passi nel vinificare, trasmettendomi il suo enorme bagaglio tecnico e le sue “perle” di saggezza, frutto di una lunghissima esperienza e di un’intelligenza acuta. Con molta umiltà, cerco a piccoli passi di trasferire tanta sapienza nei miei vini, augurandomi che se ne possa cogliere l’essenza. E se tutto ciò è possibile, lo devo alla Provvidenza ed alla mia famiglia, la quale nelle persone della mamma Rosetta, i suoceri Gabriella e Francesco, mia moglie Francesca, mia sorella Cristina, i miei cognati Moreno e Davide, le mie nipoti Morena e Monia (Monia ora lavora fissa con me), mi ha sempre appoggiato, incoraggiato, sopportato, ed aiutato anche proprio fisicamente, pur facendo tutti altri lavori, sacrificandosi amorevolmente e gratuitamente! Inoltre, sulla mia strada di vignaiolo, ho incontrato due persone meravigliose, due veri doni della Provvidenza, che si chiamano Luigi e Ruggero; due grandi Amici sempre pronti a dare una mano con tanta umiltà, capacità ed estrema disponibilità. Nel mio cuore, anche loro fanno parte della nostra famiglia. In più oggi ci sono anche Camilla, Ginevra e Mattia che ci aiutano nel continuare su questa “strada” meravigliosa."