Piccolo “récoltant” di Avize molto apprezzato dai veri intenditori di Champagne, De Sousa vede i propri appezzamenti situati nei territori dei comuni Grand Cru di Avize, Oger, Cramant, Le Mesnil sur Oger, in zona Blanc de Blancs, e su Aÿ e Ambonnay per quanto riguarda invece il pinot noir. La maison è condotta da Erik De Sousa dal 1986, e la produzione si attesta sulla media annua di 75mila bottiglie a marchio “De Sousa”, alle quali vanno aggiunte altre 30mila bottiglie targate “Zoémie De Sousa”, corrispondente a una linea di prodotti abbastanza nuova, più accessibile come prezzo, capace di mantenersi però su livelli qualitativi altissimi.
Erik De Sousa è il deus ex machina dell’azienda, nonché rappresentante della terza generazione della famiglia attiva nella produzione di Champagne. Fervente sostenitore di un processo di viticoltura naturale, da numerosi anni Erik ha convertito i suoi vigneti in coltura biologica, con ottenimento della certificazione nel 2010, e conduce inoltre una parte delle proprie vigne sostituendo il cavallo all’uso del trattore, per una minor compressione del terreno affinché l’apparato radicale delle piante goda di una migliore respirazione.
Lo stesso discorso vale in cantina, dove ogni passaggio produttivo è rigorosamente monitorato. I lieviti sono selezionati, la fermentazione avviene parte in acciaio e parte in barrique a seconda della cuvée, anche se in realtà il legno è stato usato solo a partire dal 1995 e per le sole uve delle parcelle più vecchie, di almeno cinquant’anni d’età. Proprio attorno alla metà degli anni ’90 è nata la linea di punta dell’azienda, la “Cuvée des Caludalies” (caudalies è la misura della persistenza gustativa di uno champagne: 1 caudalie = 1 secondo) composta da cinque Champagne: il “Sans Année”, l’“Extra Brut”, il “Rosé” e i due millesimati “Blanc de Blancs Grand Cru”, uno frutto dell’assemblaggio delle uve dei villaggi Avize, Cramant, Oger e Le Mesnil, e l’altro limitato solo a quest’ultimo villaggio.
I vigneti aziendali arrivano ad avere anche settant’anni di età, e le radici delle vigne più vecchie raggiungono addirittura i 35/40 metri di profondità, assicurando stabilità idrica alle piante e assimilando la più grande varietà di elementi minerali, che arrivano a conferire una complessità unica al vino. Champagne, in sostanza, quelli etichettati “De Sousa”, come altri non se ne trovano: bollicine inimitabili.