Marie Noëlle Ledru, una “viticultrice” come lei stessa ama essere considerata, è riuscita a sopportare anni di continui cambiamenti, stilistici e di mercato con il valore assoluto dei suoi Champagne, dall’identità sempre forte e coerente.
I suoi possedimenti sono situati nel cuore del Pinot Nero: il village Grand Cru di Ambonnay e a Bouzy, a sud della Montagne di Reims.
Marie Noëlle ha ereditato la proprietà dai genitori nel 1984, sposando una filosofia praticamente biologica, evitando l’uso insetticidi ed erbicidi. In caso di trattamenti necessari impiega unicamente soluzioni rispettose dell’ambiente.
Fino a poco tempo fa la sua tenuta era composta da circa 6 ettari, purtroppo alcune liti familiari hanno portato il suo vigneto all’attuale dimensione di 1.7 ettari vitati con varietà di Pinot Nero (1.4ha) e Chardonnay (0.3ha).
Nelle sue cuvèe non troviamo utilizzo di legno, ma soltanto acciaio con impiego di lieviti naturali e questo è sorprendente poiché i vini di Marie Noëlle Ledru hanno una potenza e struttura tali da aspettarsi una vinificazione del tutto differente. Viene applicata la fermentazione malolattica ritenuta dalla stessa Marie una procedura del tutto sicura e naturale.
I vini riposano sui propri lieviti per circa 3 anni nei “brut sans année” e 5 nelle versioni “vintage”.
Il degorgement è effettuato esclusivamente a mano e direttamente da Marie Noëlle,
Soltanto la metà della produzione (che si attesta su circa 16.000 bottiglie/anno) rimane disponibile per la commercializzazione diretta, il resto delle uve viene ceduto alle Maison Deutz e Pol Roger.
Marie Noëlle Ledru “récoltant manipulateur“dona un delicato tocco femminile alle sue produzioni rendendole uniche, in grado di addolcire l’impeto di vitigni importanti come il Pinot Nero; c'è chi dice che stia in qualche modo preparando la sua uscita dal mondo del vino.
Noi non vogliamo credere a queste voci, poiché la grinta dei giorni migliori la ritroviamo ancora oggi nei calici dei suoi champagne.