MONTALBERA
La famiglia del fondatore della cantina Montalbera, Enrico Riccardo Morando, è protagonista da ben sei generazioni del mondo vitivinicolo piemontese, con terreni che si estendono su 175 ettari tra il Monferrato e la Langa. Una storia che è possibile sintetizzare nel grande rispetto e nella valorizzazione del territorio che contraddistingue il lavoro portato avanti in questi decenni. Un legame indissolubile tra ambiente, vitigno, clima e intervento dell'uomo, dove il ruché, un vitigno dai profumi estremamente particolari e riconoscibili, ha trovato la sua massima espressione in questa azienda.
Tra vini più noti e amati che portano la firma di Enrico Riccardo Morando c’è il Ruché di Castagnole Monferrato DOCG "L'Accento", un vino che tra i vari riconoscimenti avuti in tutti questi anni, può vantare anche i 99/100 nella guida Luca Maroni. Un vino ideale, quasi didattico, per capire come possa esprimersi massimamente il Ruché, dalle tipiche note di violetta appassita, frutti rossi e spezie, ottimo a tutto pasto. Un vitigno nel quale questa azienda crede da sempre, tanto da aver deciso di investire nella ricerca scientifica per tracciare una vera e propria patente genetica della varietà, mettendola in comparazione con quella di altre uve.
Il risultato ha dell’incredibile e del rivoluzionario, perché è stato scoperto che il vitigno più simile al ruché è il nobile Enfant Terrible, il pinot nero. Un segnale importante, che ci dà la portata di quanto il ruché, considerato da sempre un vitigno minore tra quelli del Piemonte, abbia tutte le carte in regola per dare vini di carattere e potenza. Rigore, progettualità, fantasia e poesia. Queste le linee guida che hanno spinto Enrico Riccardo Morando a cercare una continua e appassionata valorizzazione dei grandi vini del Monferrato e Langa, oltre al Ruché, anche per la Barbera e il Moscato d’Asti. Vini unici, che rappresentano l’anima più tradizionalista del Piemonte.
Tra vini più noti e amati che portano la firma di Enrico Riccardo Morando c’è il Ruché di Castagnole Monferrato DOCG "L'Accento", un vino che tra i vari riconoscimenti avuti in tutti questi anni, può vantare anche i 99/100 nella guida Luca Maroni. Un vino ideale, quasi didattico, per capire come possa esprimersi massimamente il Ruché, dalle tipiche note di violetta appassita, frutti rossi e spezie, ottimo a tutto pasto. Un vitigno nel quale questa azienda crede da sempre, tanto da aver deciso di investire nella ricerca scientifica per tracciare una vera e propria patente genetica della varietà, mettendola in comparazione con quella di altre uve.
Il risultato ha dell’incredibile e del rivoluzionario, perché è stato scoperto che il vitigno più simile al ruché è il nobile Enfant Terrible, il pinot nero. Un segnale importante, che ci dà la portata di quanto il ruché, considerato da sempre un vitigno minore tra quelli del Piemonte, abbia tutte le carte in regola per dare vini di carattere e potenza. Rigore, progettualità, fantasia e poesia. Queste le linee guida che hanno spinto Enrico Riccardo Morando a cercare una continua e appassionata valorizzazione dei grandi vini del Monferrato e Langa, oltre al Ruché, anche per la Barbera e il Moscato d’Asti. Vini unici, che rappresentano l’anima più tradizionalista del Piemonte.