FERDINANDO PRINCIPIANO
BAROLO DOCG "BOSCARETO" 2016 MAGNUM cassa legno - FERDINANDO PRINCIPIANO
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abbinamenti È da abbinare ai secondi piatti strutturati ed elaborati a base di carne.
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alcol 13,5%
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annata 2016
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denominazione Barolo DOCG
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filosofia Tradizionale
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formato 1,5 l
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giudizio 3k 9/10
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regione Piemonte (Italia)
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temperatura di servizio 18/20°
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vitigni Nebbiolo 100%
NOTE SENSORIALI:
Il “Boscareto'” Barolo si presenta nel calice con veste granata luminosa ed inequivocabile. Inequivocabile anche l'impatto olfattivo, che riconduce senza esitazioni alla terra d'origine del liquido, grazie ad un conturbante susseguirsi di viola appassita, rosa canina, liquirizia e prugna. L'assaggio parla di un vino austero e tridimensionale, perfettamente bilanciato tra le sue componenti e quindi già godibile da ora, ma che non teme l'affinamento decennale in cantina. Conviene farne scorta per seguirne l'evoluzione con assaggi annuali.
CURIOSITÁ:
Il Barolo “Boscareto” di Principiano incarna autorevolmente la grandezza di uno dei cru più vocati della zona, atto a dare vita a vini grandiosi e longevi. Ferdinando Principiano è un’istituzione per gli amanti delle Langhe vitivinicole, autore di interpretazioni che sanno fondere la classica austerità conferita dal luogo alla libertà espressiva dovuta ad un’interpretazione sempre rispettosa e mai prevaricante. Togliere invece che aggiungere, un assunto apparentemente semplice attuabile solo con profonda competenza e tecnica, entrambe confermate da bottiglie folgoranti e centratissime. La pigiatura con i piedi e l'abbandono di qualsiasi sostanza chimica in vigna ed in cantina, fanno parte di un percorso di crescita personale e cambiamento, che hanno visto Ferdinando raggiungere una compiutezza stilistica davvero invidiabile. Il Principiano “Boscareto” è ottenuto come da disciplinare da uve Nebbiolo in purezza, provenienti interamente dal cru Boscareto sito nel comune di Serralunga d'Alba. In vigna come già accennato non si ricorre all'utilizzo di alcuna sostanza chimica o di sintesi, in modo da non compromettere il naturale equilibrio di uno dei luoghi più vocati della viticoltura italiana. In cantina si prosegue con pigiatura con i piedi senza diraspatura, fermentazione alcolica spontanea e nessuna filtrazione. Infine affina per 36 mesi in botti di rovere da 30 ettolitri prima della messa in bottiglia.
Solo con Ferdinando, per la precisione a partire dal 1993, hanno iniziato a essere prodotti e imbottigliati i primi vini, che in men che non si dica sono riusciti a conquistare il mercato nazionale e internazionale.
Dopo aver seguito una viticoltura tradizionale per circa un decennio, è nel 2003 che lo stesso Ferdinando Principiano decide di convertire la sua viticoltura al naturale, bandendo dai filari diserbanti, prodotti chimici e fertilizzanti. In vigna, le piante sono allevate dedicando loro cure e attenzioni maniacali, nel massimo rispetto di quello che è l’equilibrio di ambiente, natura ed ecosistema. Si arrivano così a vendemmiare uve pregiate, schiette e concentrate in ogni loro sfumatura organolettica. Grappoli che in cantina sono lavorati e interpretati seguendo una filosofia non molto distante da quella applicata tra i filari: per la fermentazione alcolica non viene usato nessun coadiuvante, e l’utilizzo dell’anidride solforosa è limitato al minimo indispensabile. In questa maniera nascono vini potenti e puliti, profondi e longevi, strettamente identitari al terroir da cui provengono.
Dal Barolo Boscareto al Barolo Ravera di Monforte, dal Barolo di Serralunga d’Alba al Nebbiolo Montagliato, passando per la Barbera “La Romualda” e per la Freisa “Chilla”, fino ad arrivare al Dolcetto “Sant’Anna”, sono tutti vini, quelli targati “Principiano Ferdinando”, che raccontano al calice le più belle Langhe piemontesi.
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