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abbinamenti Il Pino di Biserno si accosta magnificamente a primi e secondi piatti a base di carne e selvaggina. Da provare con delle costolette di agnello.
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alcol 14,5%
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annata 2021
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denominazione Toscana IGT
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filosofia Tradizionale
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formato 0,75 L
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giudizio 3k 10/10
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premi ROBERT PARKER 94/100 ANTONIO GALLONI 94/100 JAMES SUCKLING 93/100
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regione Toscana (Italia)
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temperatura di servizio 16-18°
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vitigni Cabernet Franc 35%, Merlot 32%, Cabernet Sauvignon 29% e Petit Verdot 4%.
NOTE SENSORIALI:
Nel calice si presenta rosso rubino intenso, profondo e vivace. Al naso sorprende per la sua intensità e l’elegante complessità di aromi. Dai frutti neri e di bosco maturi, emergono erbe e spezie aromatiche, con richiami alla torrefazione e alla pasticceria secca seguiti da delicate note di affinamento dovute alla permanenza in barrique. Dal gusto finemente integrato, risulta pieno, avvolgente, con tannini vellutati e una freschezza che invita al sorso. Equilibrato, armonioso, fine ed espressivo, è capace di costante evoluzione.
CURIOSITÁ:
Simbolo della Tenuta, è il vino iconico e più pregiato, pensato come taglio bordolese e risultato della lavorazione delle migliori uve provenienti dai terreni più vocati. Un vino notevole e raro, perfetta unione di finezza e complessità. Sintesi di precisa eleganza e riconoscibile persistenza, è adatto a occasioni memorabili.
Siamo a un passo da Bolgheri, nell'Alta Maremma, e Lodovico comprende da subito le alte potenzialità di questo territorio per i tagli bordolesi. Per il Marchese, “i vigneti di Bibbona e Bolgheri s’incontrano, ricordando quelli di Saint-Émilion e Pomerol”. La Tenuta è costituita da un'unica grande vigna, chiamata Bellaria, che nell’area meridionale appartiene al territorio di Bolgheri, mentre nella zona settentrionale rientra nell’areale di Biserno. È qui che si distende il vigneto Lodovico: sei ettari di terreni oramai considerati da tutti come quelli più vocati della zona.
Tra i filari, si incontrano principalmente piante di cabernet franc, cui si aggiungono piccole percentuali di viti di merlot, cabernet sauvignon e petit verdot, a completare la composizione vitata. Su suoli di natura alluvionale, ricchi di calcare, carbonato di calcio e ciottoli, e godendo di un microclima rinfrescato da costanti brezze, sono coltivate e raccolte uve pregiate e schiette, concentrate in ogni più piccola sfumatura organolettica. Parte di Biserno è anche una seconda tenuta, Campo di Sasso, adiacente alla prima e costituita da tre vigneti, dove il syrah trova condizioni ideali di crescita. In cantina, la consulenza enologica è affidata a Michel Rolland, l'enologo a cui tante cantine al mondo devono la loro fama, tra i quali molti dei più grandi Château di Bordeaux.
Tutto ciò si traduce in quattro nomi, quali “Biserno”, “Lodovico”, “Insoglio del Cinghiale” e “Il Pino di Biserno”: quattro vini, che parlano della massima eccellenza enologica, espressa da una delle famiglie più storiche del panorama vitivinicolo internazionale.
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