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abbinamenti Ideale a tutto pasto, accompagna egregiamente una cena a base di piatti di terra. Per un abbinamento tipicamente trentino, provatelo con il Filetto di cervo al ginepro.
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alcol 13,5%
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annata 2021
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denominazione Trento DOC
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filosofia Tradizionale
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formato 0,75 L
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giudizio 3k 8/10
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regione Piemonte (Italia)
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temperatura di servizio 16-18°
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vitigni Pinot Nero 100%
NOTE SENSORIALI:
Rosso rubino. Al naso è complesso e suadente, con aromi di mirtillo, mora, liquirizia, garofano e spezie. Al sorso è molto intenso, con tannini già integrati e buona persistenza. In chiusura ritornano le note speziate e fruttate.
CURIOSITÁ:
Suadente questo Trento Pinot Nero DOC "Maso Montalto" della Tenuta Margon, un vino che matura per più di un anno in barrique di rovere, a cui fa seguito un ulteriore affinamento in bottiglia di 15 mesi. Il vino prende il nome dall’omonimo maso attorno al quale vengono coltivate le vigne, a circa 400 metri slm.La famiglia Lunelli, che dagli anni Ottanta ha legato indissolubilmente il proprio nome al Trento DOC con la cantina Ferrari, si è dedicata in seguito a un’ampia produzione sotto la visione lungimirante del gruppo Lunelli con una collezione di altre tre cantine in zone particolarmente vocate all’enologia italiana: la Tenuta Margon in Trentino, la Tenuta Pordenovo in Toscana e la Tenuta Castelbuono in Umbria.
Villa Margon, sede di rapprensentanza del Gruppo nell’elegante complesso cinquecentesco di Ravina, dà il nome all’interessante produzione della Tenuta Margon dove lo chardonnay, vitigno principe, trova massima espressione nell’ultimo nato, il Pietragrande, erede di quella lunga esperienza maturata in tutti questi anni con tale vitigno. ll Maso Montalto, invece, racconta l’eleganza del pinot nero di montagna, l’enfant terrible in chiave trentina, che viene coltivato in un vigneto storico della famiglia, dominato da una parete rocciosa di oltre mille metri.
La Tenuta Podernovo, altro figlio venuto alla luce per volere della famiglia Lunelli, è uno splendido poggio vitato nel comune di Terricciola, in Toscana, che gode di un microclima ideale, su terreni composti di sabbie e depositi fossili, ottimali per la coltivazione della vite. I vini di questa meravigliosa tenuta, costruita utilizzando pietre locali che l’hanno perfettamente integrata nell’ambiente naturale, sono il Teuto, lavorato per 20 mesi in botte grande, e l’Aliotto, ottenuto da un uvaggio composto per il 60% di sangiovese, e per il resto di cabernet, merlot ed altre uve locali. Toscani sì, ma con una mentalità trentina.
Nel 2001, con Tenuta Castelbuono, è invece il turno di una terra antica e quasi mistica come l’Umbria; affascinata da questo territorio, la famiglia Lunelli ha concentrato i propri sforzi sui vigneti, tutti convertiti al biologico, e in seguito ha dato il via alla costruzione di una eccezionale cantina, realizzata nientemeno da Arnaldo Pomodoro, uno dei maggiori artisti contemporanei, fraterno amico di famiglia. La cantina il “Carapace”, nome dato dallo stesso Pomodoro, è un’opera unica, che sfida i confini tra scultura e architettura, una “cantina non cantina” che ha richiesto ben sei anni di studi e lavori, inaugurata nel 2012.
Villa Margon, sede di rapprensentanza del Gruppo nell’elegante complesso cinquecentesco di Ravina, dà il nome all’interessante produzione della Tenuta Margon dove lo chardonnay, vitigno principe, trova massima espressione nell’ultimo nato, il Pietragrande, erede di quella lunga esperienza maturata in tutti questi anni con tale vitigno. ll Maso Montalto, invece, racconta l’eleganza del pinot nero di montagna, l’enfant terrible in chiave trentina, che viene coltivato in un vigneto storico della famiglia, dominato da una parete rocciosa di oltre mille metri.
La Tenuta Podernovo, altro figlio venuto alla luce per volere della famiglia Lunelli, è uno splendido poggio vitato nel comune di Terricciola, in Toscana, che gode di un microclima ideale, su terreni composti di sabbie e depositi fossili, ottimali per la coltivazione della vite. I vini di questa meravigliosa tenuta, costruita utilizzando pietre locali che l’hanno perfettamente integrata nell’ambiente naturale, sono il Teuto, lavorato per 20 mesi in botte grande, e l’Aliotto, ottenuto da un uvaggio composto per il 60% di sangiovese, e per il resto di cabernet, merlot ed altre uve locali. Toscani sì, ma con una mentalità trentina.
Nel 2001, con Tenuta Castelbuono, è invece il turno di una terra antica e quasi mistica come l’Umbria; affascinata da questo territorio, la famiglia Lunelli ha concentrato i propri sforzi sui vigneti, tutti convertiti al biologico, e in seguito ha dato il via alla costruzione di una eccezionale cantina, realizzata nientemeno da Arnaldo Pomodoro, uno dei maggiori artisti contemporanei, fraterno amico di famiglia. La cantina il “Carapace”, nome dato dallo stesso Pomodoro, è un’opera unica, che sfida i confini tra scultura e architettura, una “cantina non cantina” che ha richiesto ben sei anni di studi e lavori, inaugurata nel 2012.
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