BERA VITTORIO E FIGLI
“Siamo vignaioli da sempre e, da sempre, la nostra famiglia è rimasta tenacemente legata alle colline dell’Astesana. Colline magre e avare, ma splendidamente vocate alla produzione di vini di qualità”: sono queste le parole che ci introducono direttamente verso quella che è la realtà vitivinicola della cantina “Bera Vittorio & Figli”.
Come detto, la storia della famiglia Bera è indissolubilmente legata alle colline dell'Astesana, dove attorno alla metà del XVIII secolo, nel 1758 per la precisione, Giovanni Battista Bera acquistò alcune vigne nei pressi di Canelli, precedentemente appartenenti al Sovrano Ordine di Malta. Stiamo parlando di un territorio che già nelle antiche cronache era definito come altamente vocato per la produzione vitivinicola: “…lo maggior frutto di queste terre egli è il vino, qual riesce delicato e perfetto, stante massime l’industria delli abitatori che ne traggono il sufficiente per vivere”. Azienda convertita completamente al biologico già nel 1964, i 12 ettari di vigneti di proprietà sono coltivati nel pieno rispetto della natura, della biodiversità, dell’ambiente e dell’ecosistema, e con criteri tradizionali, senza l'utilizzo di strumenti tecnologici e riducendo al minimo l'intervento umano. Rispettando le norme della certificazione ICEA, ogni scelta agronomica è ponderata e attenta, finalizzata a far sì che vengano coltivate e raccolte uve sane e schiette, ricche e concentrate in ogni più piccola sfumatura organolettica.
In cantina, la filosofia adottata non è molto distante da quella applicata tra i filari, cosicché sempre senza mai perdere di vista i massimi standard qualitativi possibili, l’intervento artificiale è ridotto al minimo, non si usano mai lieviti selezionati né enzimi enologici né tantomeno trattamenti chimici, e tutte le operazioni sono finalizzate a esaltare e valorizzare tutto quanto la stagione e il territorio sono stati in grado di esprimere nelle uve.
Il vino di punta dell'Azienda Agricola è il Moscato d'Asti, ma i Bera producono anche un ottimo Dolcetto del Monferrato, una Barbera d'Asti e un bianco ""Arcese"" da assemblaggio di uve autoctone della zona.
Come detto, la storia della famiglia Bera è indissolubilmente legata alle colline dell'Astesana, dove attorno alla metà del XVIII secolo, nel 1758 per la precisione, Giovanni Battista Bera acquistò alcune vigne nei pressi di Canelli, precedentemente appartenenti al Sovrano Ordine di Malta. Stiamo parlando di un territorio che già nelle antiche cronache era definito come altamente vocato per la produzione vitivinicola: “…lo maggior frutto di queste terre egli è il vino, qual riesce delicato e perfetto, stante massime l’industria delli abitatori che ne traggono il sufficiente per vivere”. Azienda convertita completamente al biologico già nel 1964, i 12 ettari di vigneti di proprietà sono coltivati nel pieno rispetto della natura, della biodiversità, dell’ambiente e dell’ecosistema, e con criteri tradizionali, senza l'utilizzo di strumenti tecnologici e riducendo al minimo l'intervento umano. Rispettando le norme della certificazione ICEA, ogni scelta agronomica è ponderata e attenta, finalizzata a far sì che vengano coltivate e raccolte uve sane e schiette, ricche e concentrate in ogni più piccola sfumatura organolettica.
In cantina, la filosofia adottata non è molto distante da quella applicata tra i filari, cosicché sempre senza mai perdere di vista i massimi standard qualitativi possibili, l’intervento artificiale è ridotto al minimo, non si usano mai lieviti selezionati né enzimi enologici né tantomeno trattamenti chimici, e tutte le operazioni sono finalizzate a esaltare e valorizzare tutto quanto la stagione e il territorio sono stati in grado di esprimere nelle uve.
Il vino di punta dell'Azienda Agricola è il Moscato d'Asti, ma i Bera producono anche un ottimo Dolcetto del Monferrato, una Barbera d'Asti e un bianco ""Arcese"" da assemblaggio di uve autoctone della zona.