R aphaël Bérêche, talento puro, grande visione, carisma riconosciuto del capofila e quella intraprendenza e volitività che lo fanno primeggiare tra i Vignerons di nuova generazione: quei figli tra i trenta e i quarant’anni che hanno ereditato l’azienda dai genitori e l’hanno trasformata contestualizzandola al “contemporaneo”. Paradigma di un modello che sta primeggiando in Champagne, natural style alla moda: in vigna sono banditi i trattamenti sistemici e gli erbicidi. In cantina si dà ampio spazio alle fermentazioni spontanee e all’uso delle botti di rovere di varia provenienza e capacità, sia per le vinificazioni che per l’affinamento. Cesello obbligato, poi, sono i tirage effettuati con tappi di sughero (bouchon liège) per maturare le cuvée in “ossidazione controllata”. Quale è il messaggio dei suoi Champagne? La conoscenza delle tecniche di vinificazione del passato, quella dei nonni, non dei padri, ricontestualizzata con sensibilità, consapevolezza e ambizioni, aggiungiamo noi, contemporanee.