Tutto è iniziato nella hall del Principe di Savoia a Milano, dove mi aveva dato appuntamento don Arzeno Brugal, un gentleman d’altri tempi e CEO della Brugal. Pur essendo già in trattativa con la Disaronno, aveva comunque accettato di incontrarmi. La Velier era all’epoca una piccolissima azienda e io, non conoscendo ancora don Arzeno, mi ero presentato con i jeans e i capelli lunghi. Nel vederlo, elegantissimo e distinto, ho pensato che non ce l’avrei mai fatta. Invece l’ho conquistato, probabilmente con il mio entusiasmo. Oltre a iniziare la collaborazione, da allora siamo diventati amici, e anche quando la Brugal ha venduto al gruppo Edrington, siamo stati tra i pochi importatori che hanno continuato a distribuirlo.