L’attenzione e la cura nei confronti della malvasia sono gli stessi che Piero ripone nella gestione della terra, scommettendo sin dall’inizio su una coltivazione rispettosa del suolo e dell’ambiente, e nell’approccio di cantina, dove le uve vengono accompagnate nel loro percorso verso la più naturale espressione di una materia prima, di un territorio, di una tradizione. La malvasia viene raccolta a fine ottobre e, in seguito alla fermentazione spontanea, comincia il lento processo di affinamento ossidativo in botti di rovere scolme. All’interno delle botti, dove il vino riposa almeno per due anni, si sviluppa la flor, uno strato di lieviti che consente un’ossidazione controllata, dando vita a un prodotto unico nel suo genere.