CARONI
La distilleria Caroni nacque più di cent'anni fa come una delle tante realtà di lavorazione delle ottime melasse di canne da zucchero di Trinidad, l'isola più meridionale dei Caraibi. Negli ultimi anni del secolo scorso deteneva più del 90% della produzione di zucchero dell'intero Stato del Trinidad e Tobago, fino a quando, su decisione governativa del 2003, venne fatta improvvisamente chiudere. In un viaggio nei Caraibi nel 2004, l'importatore genovese Luca Gargano trova la fabbrica chiusa, ridotta ad archeologia industriale, ma, nel grande magazzino, sono conservati centinaia di barili di rum: dai più vecchi risalenti al 1974 ai più giovani del 2000. Comincia allora il lavoro di importazione, di imbottigliamento e di diffusione di quel patrimonio importantissimo e prezioso che rischiava di rimanere rinchiuso per sempre nei grandi magazzini della vecchia distilleria.
Le bottiglie Caroni rappresentano oggi la memoria storica di una grande distilleria e zuccherificio statale, divenuto celebre per il suo grande rum solamente dopo la dismissione. Dalla melassa di alta qualità dell'isola di Trinidad (oggi non si trovano più piantagioni di canna di zucchero sull'isola) si produceva un distillato intenso e avvolgente, i cui ultimi esemplari sono oggi un tesoro imperdibile per tutti gli amanti del Rum.
L'ultima annata di Rum Caroni (il 2000) è stato imbottigliata a partire dal 2012, da cui è nata l'etichetta 12 e 15 anni. L'invecchiamento di 17 anni fa riferimento invece alla distillazione del 1998, con imbottigliamento nel 2015. Si tratta delle ultime bottiglie Caroni prodotte nell'isola di Trinidad; l'immagine in etichetta riproduce quella usata da Caroni negli anni '40, come omaggio alla storia della distilleria. Finito il rum contenuto negli ultimi barili, il marchio Caroni sarà conservato importando melassa dall'estero e facendo invecchiare il rum in Inghilterra, cercando di produrre un distillato della stessa qualità di quello storico Caroni. Nel frattempo ci godiamo le ultime bottiglie dell'originale.