Il palcoscenico è quello della prestigiosa zona di Bordeaux, per cui siamo esattamente nella regione dell'Haut-Médoc, zona leggendaria posta tra il Médoc e il Graves. Stiamo parlando di una delle più belle zone del bordolese, che si allunga dolcemente a nord della città di Bordeaux. Qui si incontra Pauillac, ridente villaggio dell'Haut-Médoc che si affaccia sulla sponda sinistra della Gironda. Situato appena sotto Saint-Estèphe, è proprio il territorio di Pauillac quello che comprende tre dei cinque castelli-mito della zona, i soli che dal 1855 sono stati posti al vertice della piramide e classificati come ""Premier Grand Cru Classé"". Uno di essi è l'immortale Château Latour, appartenente a François Pinault e gestito dal 1998 da Frédéric Engerer.
Estesa su una superficie complessiva che arriva a coprire circa novanta ettari, la tenuta può contare attualmente su un parco vitato di 78 ettari, di cui 47 costituenti il cosiddetto ""Enclos"", ovvero la vigna originaria che è destinata esclusivamente all'elaborazione della prima delle tre etichette di Latour, ""Le Grand Vin"", e che si sviluppa attorno al castello stesso.
I filari sono composti per l'80% da cabernet sauvignon, per il 18% da merlot e per il restante 2% da cabernet franc e petit verdot. La conduzione della vigna avviene in piena armonia con la natura, con l’ambiente e con l’ecosistema: alcun utilizzo di diserbanti chimici, bensì solo di composti organici, lavoro dei terreni esclusivamente con cavallo e implementazione di tutte le pratiche volte a favorire la biodiversità e l’auto-difesa delle piante.
Il medesimo rispetto è mantenuto nella conduzione della cantina, dove viene costantemente inseguita la più alta qualità possibile. Di dimensione variabile tra i 12 e i 164 ettolitri, sono ben ottanta le vasche in acciaio inox inossidabile a temperatura controllata che vengono utilizzate per la fermentazione, mentre l’invecchiamento è svolto rigorosamente in barrique nuove di rovere francese.
Poche le regole, ma seguite e rispettate in maniera rigorosa e ferrea, per arrivare a ottenere un risultato semplicemente straordinario, rappresentato da etichette energiche, potenti e di carattere, ma allo stesso tempo raffinate, complesse e ricercate, che nelle annate migliori diventano veri e propri capolavori inimitabili. Vini da favola.