Ci racconta il produttore che, fi no al 1956, c’erano più ulivi che viti nei comuni di Vinsobres e St Maurice, ma una notte di febbraio tutti gli ulivi morirono in seguito a una tremenda gelata. All’epoca le coltivazioni erano sapientemente suddivise tra alberi di albicocco, cereali, lavanda, ulivi e vite. C’era, inoltre, sempre un gregge di pecore; un modello agricolo che è andato via via perduto ma che oggi è tornato a sembrare logico. Dal 2003 l’intera azienda agricola è condotta secondo i dettami dell’agricoltura biodinamica. Dalla vigna ai vini, perché i concetti di Philippe e Valérie sono gli stessi.