La tenuta della famiglia Barret, sulle colline della Côtes du Rhône vicino a Cornas, fu acquisita dal nonno di Matthieu, attuale proprietario del domaine, alla fine della Seconda Guerra Mondiale e si estende per 20 coltivati a syrah, rousanne, marsanne e altri vitigni tipici della zona.

L’azienda si avvale del metodo biodinamico dal 2002 e le vigne, esposte al sole che sorge e poggianti su un suolo detto “gore” (rocce granitiche sedimentarie molto antiche, disgregate fino a diventare sabbia), si sono attestate su un rendimento molto basso di 23 hl/ha.

"Il mio obbiettivo è creare vini al 100% uva – racconta Mathieu– i grandi vini sono fatti così, di semplice uva. Nessuna vinificazione, per quanto perfetta, può creare quello che non c’è naturalmente. L’uva contiene già questa magia, dunque a noi spetta solo non distruggerla. La nostra vinificazione è delicata per lasciare che il vino sia in grado di esprimere il suo territorio e il suo millesimo."