Romain Guiberteau nel 1996 ha ripreso in mano le redini del Domaine di famiglia, fondato all’inizio del XX secolo dal bisnonno, e dal 1976, per mancanza di eredi interessati, dato in affitto a terzi. La proprietà si estende su oltre 17 ettari suddivisi pressapoco a metà tra le vigne di cabernet franc e quelle di chenin: 9 di questi si trovano nel territorio di Brézé, con la parte restante a Montreuil-Bellay, Bizay e Chacé, su suoli prevalentemente argilloso-calcarei. Pur in presenza di alcune vigne più giovani, il parco vitato è composto da una parte consistente di vecchie viti, che arrivano anche a 80 anni di età. Tale caratteristica permette al Domaine di contare su uve sempre di grandissima qualità, che si traducono in vini complessi e articolati, espressivi e territoriali, e che nel tempo hanno fatto di Guibertau uno dei nomi di spicco della Loira enologica.

Nel 2003 Romain ha iniziato a coltivare in regime biologico, ottenendo la certificazione nel 2007 e intraprendendo un percorso virtuoso che ha sposato con convinzione. L’eliminazione dei prodotti di sintesi è andata di pari passo con la scelta delle fermentazioni spontanee e un uso sempre più ridotto (e solo in occasione dell’imbottigliamento) della solforosa. Sia i bianchi, sia i rossi, dopo un passaggio in acciaio o in cemento vengono affinati in legno, con botti di diverso tipo, tra cui dei tini troncoconici.