E’ un nome che non ha bisogno di presentazioni: la famiglia dei Rothschild è da diversi secoli una delle più potenti del globo e nel proprio carniere può contare banche ramificate in tutte le nazioni, ville di incredibile valore artistico e storico e Châteaux che producono vini e Sauternes tra i più importanti, premiati e costosi. Uno dei rami di questa dinastia è quella del Barone Eric Rothschild, proprietario di Château Lafite. Risalgono al 1755 le prime citazioni mediche, nelle quali si narrava delle qualità terapeutiche dei loro vini. Nel 1784 Rothschild iniziò ad etichettare il proprio vino di punta, del quale non è mai cambiata la splendida immagine raffigurante lo Château. Non pago della serie di grandi vini e Sauternes prodotti allo Château, il Barone Eric ha acquistato, nel corso degli anni, altre aziende vinicole sparse per il mondo, divenendo così uno dei più grandi produttori di vini di alta gamma. L’ amore per i particolari è proverbiale: nel recente rifacimento nel 1987 della cantina, l’architetto spagnolo ha avuto carta bianca non solo dal punto di vista estetico e funzionale, (sbocciato in stupende cantine circolari), ma anche da quello progettuale, pervenendo ad un risultato acustico così sensazionale che molti grandi artisti musicali ne chiedono l’utilizzo per i loro concerti. L’enologo è Monsieur Chevalier, decano che cura oltre a Château Lafite anche gli altri Châteaux di proprietà, tenendo contemporaneamente conferenze in tutto il mondo. Nelle cantine dello Château sono stoccate migliaia di bottiglie di tutte le annate, anche anteriori al 1800, in modo da poter garantire, anche per le più vecchie annate, la possibilità del rebuchage, ovvero le operazioni di sostituzione del tappo e verifica tramite assaggio e successivo rabbocco della idoneità organolettica del prodotto. Il castello è ancor oggi abitato dal Barone Eric, che lo usa come casa di campagna, rilassandosi tra dipinti, tappeti e vini di inestimabile valore