Ettari vitati coltivati totali di proprietà: 2,80 frazionati in diverse parcelle posizionate nei comuni di Avize e Grauves nella Côte des Blancs e Bisseuil nella Vallée de la Marne. La proprietà possiede anche un piccolo appezzamento nel sézannais (Montgenost-Vallée du Petit Morin), con tre varietà rare di uve e il piccolo appezzamento recintato di Avize, il Clos des Maladries con soli 0,16 ettari, alberato dal nonno di Étienne all’inizio degli anni ’70. Prende il nome da un Maladries, un sanatorio in cui venivano tenuti pazienti contagiosi, che si trovava sul sito centinaia di anni fa.  Il terreno qui è praticamente gesso puro, particolarmente pregiato, noto come Belemnite, che dona maggiore mineralità e acidità alle uve coltivate in esso. L’esposizione a sud e le pareti del clos trattengono anche il calore che favorisce la maturazione. Il vigneto è impiantato ad alta densità, allevato senza alcun apporto chimico e viene arato a cavallo. 

Nel 2010, all’età di 26 anni, Étienne decide di prendere il controllo dell’attività viticola dei suoi nonni, che, sino a quel punto, cedevano l’intera produzione ad alcune grandi Maison di Champagne. Partendo dal concetto che la gestione del terroir è la base per un grande Champagne, Etienne decide di garantire che tutti i vigneti (tutte le viti hanno almeno 30 anni) siano piantati con colture erbose, arati (principalmente a cavallo) e allevati seguendo avanzate tecniche di coltura evitando l’utilizzo di qualsiasi sostanza sintetica che possa danneggiare la vitalità del suolo (si coltivano biologicamente dal 2013 ma ancora in attesa di certificazione). Il lavoro prosegue poi in cantina, dalla pressatura, alle varie fasi della vinificazione con un occhio continuo per la sperimentazione. Da quest’anno ha lasciato lo statuto di Récoltant-Manipulant e Vigneron Indépendant per divenire N.M.