IL PARADISO DI FRASSINA
Fondata nel gennaio del 2000, l’azienda vitivinicola Il Paradiso di Frassina rappresenta un “unicum” nel mondo legato alla viticoltura, perché, come non avviene in nessun’altra azienda, si utilizza la musicoterapia tra i filari delle vigne.
Stiamo parlando di un’impresa vinicola creata da Giancarlo Cignozzi, non l’ultimo arrivato tra i vignaioli alternativi, bensì un avvocato milanese di lungo corso, nonché fondatore dal nulla della Tenuta Caparzo, e ispiratore delle realtà di Altesino e di Case Basse di Soldera, aziende che sono oramai un punto di riferimento sul territorio. Ci troviamo ovviamente nel piccolo comune di Montalcino, dove le viti situate all’interno dei circa dieci ettari vitati della cantina crescono e maturano ascoltando la musica classica, apprezzando in particolar modo le melodie scritte dal grande Mozart. Non è uno scherzo, ma un progetto con solide basi, in cui a schierarsi in prima linea sono l’Università di Pisa e quella di Firenze, insieme alla Bose Corporation, che ha fornito gratuitamente gli apparati di diffusione sonora, finanziando anche le ricerche scientifiche.
In questa maniera, oltre a rispettare le antiche tradizioni contadine e a bandire qualsiasi forma di intervento chimico tra i filari, vengono seguite le pratiche biologiche e biodinamiche, e le uve crescono letteralmente a ritmo di musica.
È così che nascono vini che, anche nell’invecchiamento in legno e nell’affinamento in bottiglia, godono dei benefici sonori delle melodie classiche: quattro rossi, realizzati a partire sia da vitigni autoctoni che da internazionali, che, nello specifico, diventano il Rosso di Montalcino DOC “Gea”, il Maremma Toscana DOC “12 uve”, l’IGT “Frassina” e, infine il rinomato Brunello di Montalcino DOCG “MOZ ART WINE”, che porta il nome del grande musicista austriaco così apprezzato tra i filari.
Etichette che propongono al calice note qualitative inimitabili, che rievocano sensazioni organolettiche armoniose e di buona piacevolezza, e incantano con emozioni che si ispirano direttamente alle più celebri arie musicali.
Stiamo parlando di un’impresa vinicola creata da Giancarlo Cignozzi, non l’ultimo arrivato tra i vignaioli alternativi, bensì un avvocato milanese di lungo corso, nonché fondatore dal nulla della Tenuta Caparzo, e ispiratore delle realtà di Altesino e di Case Basse di Soldera, aziende che sono oramai un punto di riferimento sul territorio. Ci troviamo ovviamente nel piccolo comune di Montalcino, dove le viti situate all’interno dei circa dieci ettari vitati della cantina crescono e maturano ascoltando la musica classica, apprezzando in particolar modo le melodie scritte dal grande Mozart. Non è uno scherzo, ma un progetto con solide basi, in cui a schierarsi in prima linea sono l’Università di Pisa e quella di Firenze, insieme alla Bose Corporation, che ha fornito gratuitamente gli apparati di diffusione sonora, finanziando anche le ricerche scientifiche.
In questa maniera, oltre a rispettare le antiche tradizioni contadine e a bandire qualsiasi forma di intervento chimico tra i filari, vengono seguite le pratiche biologiche e biodinamiche, e le uve crescono letteralmente a ritmo di musica.
È così che nascono vini che, anche nell’invecchiamento in legno e nell’affinamento in bottiglia, godono dei benefici sonori delle melodie classiche: quattro rossi, realizzati a partire sia da vitigni autoctoni che da internazionali, che, nello specifico, diventano il Rosso di Montalcino DOC “Gea”, il Maremma Toscana DOC “12 uve”, l’IGT “Frassina” e, infine il rinomato Brunello di Montalcino DOCG “MOZ ART WINE”, che porta il nome del grande musicista austriaco così apprezzato tra i filari.
Etichette che propongono al calice note qualitative inimitabili, che rievocano sensazioni organolettiche armoniose e di buona piacevolezza, e incantano con emozioni che si ispirano direttamente alle più celebri arie musicali.