Il domaine Pierre Frick, a Pfaffenheim, nell'Alsazia meridionale, coltivato a vigneto da dodici generazioni, conta oggi 12 ettari di vigna (un terzo è in affitto). Sei persone vi lavorano durante l’anno, guidate da Jean-Pierre e Chantal Frick; una ventina si aggiunge per la vendemmia. 
Tutti i vini nascono da viti gestite secondo i principi della biodinamica, applicata in maniera molto rigorosa, fin dagli insegnamenti di François Boucher negli anni Ottanta. La pratica biologica fu scelta nel lontano 1970 e quella biodinamica dal 1981 (la prima certificazione Demeter ed Ecocert fu ottenuta nel 1986). Dal 1981 riprese anche il lavoro del suolo e dal 1999 ogni attrezzo agricolo rotativo è stato bandito. 
La protezione dalle malattie è affidata soprattutto alla poltiglia bordolese, con particolare attenzione all’uso del rame (mai più di un chilo l’ettaro per anno). Lo zolfo fiore completa la protezione delle viti dall’oidio. La vendemmia è manuale. L’arricchimento dei mosti è stato proscritto dal 1988. Le uve sono pressate intere con una pressa pneumatica. I mosti decantano naturalmente e i vini fermentano con i loro lieviti indigeni. I vini sono travasati un paio di volte e ricevono una minima aggiunta di zolfo, ma il domaine produce ogni anno anche alcune cuvée senza solfiti.