ROBERTO RONDELLI
Roberto Rondelli inizia a fare vino appena diciottenne seguendo i suoi sogni lungo una via difficile ma piena di soddisfazioni. Da subito si impegna per riscattare i terreni di Migliarina su cui crescono i vigneti del nonno Pepin, e nel giro di pochi anni inizia anche a piantarne di propri, in prevalenza Rossese di Dolceacqua, ma anche Vermentino e Pigato. L'amore profondo per la terra e le sue radici si riverbera in una visione dell'operato del vignaiolo che rispetti il terreno e le piante. Una mano leggera che accompagna l'uva in tutte le sue fasi perchè sia il più possibile espressiva del tempo e del luogo in cui nasce. Abbandonando progressivamente gli schemi dei protocolli, acquisendo via via esperienza e conoscenza delle proprie uve, Roberto approda ad una vinificazione di contatto con il vino, seguendone i rumori, gli odori ed i movimenti. E' un linguaggio che permette di rispettarne i tempi e le esigenze, usando solo tecniche e prodotti biologici con alcune pratiche biodinamiche. La vendemmia è svolta in più fasi, separando zone e maturazioni differenti delle uve, e le masse vengono tenute divise fino all'assemblaggio finale. Il tempo è il suo alleato principale, sia per la tempestività di alcuni interventi in cantina, sia per l'attesa di una perfetta maturazione. I vini di Rondelli affinano circa un anno in più rispetto alla tendenza del mercato, mentre il Migliarina, il suo rosso tutto in legno, attende almeno 4 anni dalla vendemmia, affinando due anni in legno e due in vetro.