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abbinamenti Pasta al ragù di anatra, tagliatelle ai porcini, risotto al tartufo, tagliata alla griglia, arrosto di manzo, brasato, formaggi stagionati
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alcol 14,5%
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annata 2021
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denominazione Barbaresco DOCG
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filosofia Tradizionale
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formato 0,75 L
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giudizio 3k 9/10
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regione Piemonte (Italia)
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temperatura di servizio 16-18°
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vitigni Nebbiolo 100%
NOTE SENSORIALI:
Il vino "Bordini" appena versato nel calice si mostra in una veste rubino vivace. Già dalla prima olfazione palesa tutta la sua complessità, con richiami che inizialmente ricordano le prugne mature, la rosa canina e un tripudio di spezie, dalla cannella al chiodo di garofano . Grande ricchezza dunque, che viene però ravvivata da un lato mentolato e balsamico che esce sulla distanza. Il naso inebriante, trova corrispondenza in un sorso potente e di peso, dove la struttura trova però un incedere vellutato e perfettamente armonico, ravvivata da un apporto salino di splendida fattura. Lunghissimo, sfuma su ricordi esotici di zenzero e karkadè. Un campione nella sua categoria.
CURIOSITÁ:
Il "Bordini" proviene da uve Nebbiolo in purezza coltivate nel comune di Neive, celebre enclave del Barbaresco. Le vigne, situate a 270 metri d'altitudine, hanno età media compresa tra i 27 ed i 30 anni e poggiano su suolo calcareo. In vigna non si fa uso di pesticidi nè diserbanti, per dar vita a frutti sani ed espressivi.La Spinetta è oggi una delle cantine più importanti del Piemonte, vero e proprio punto di riferimento per la produzione di Barolo e Barbaresco. Si tratta di una realtà produttiva a conduzione famigliare che nasce nel 1977, quando Giuseppe Rivetti, detto “Pin”, dopo il matrimonio decide di trasferirsi sulla cima della collina di Castagnole Lanze, chiamata La Spinetta. Ed è proprio qui che Giuseppe iniziò a cimentarsi con un vino dolce tradizionale del Piemonte, il Moscato. Da allora molti passi in avanti vennero fatti e il fulcro della produzione venne dedicato alla realizzazione di vini rossi, con la nascita dei primi Barbareschi verso la metà degli anni ’90. Da questo momento l’ascesa della cantina La Spinetta è continua, tanto che i grandi successi portarono la proprietà a espandersi anche al di fuori dei confini piemontesi, spingendosi in Toscana, dove nel 2001 si acquistarono 65 ettari fra Pisa e Volterra. Oggi La Spinetta è sapientemente diretta da Giorgio, Bruno e Carlo Rivetti, esponenti di una famiglia che ha fatto del duro lavoro il segreto del proprio successo.
La Spinetta si estende su circa 100 ettari vitati, acquistati nel corso del tempo con grande accuratezza. I vigneti infatti godono di un’ottima esposizione, verso sud, sud-est e sud-ovest, e le viti hanno tutte un’età media ricompresa fra i 35 e i 65 anni, ideale per produrre vini espressivi e compatti. I vini di La Spinetta nascono esclusivamente da vitigni autoctoni, che appartengono storicamente alle zone in cui crescono e si sviluppano. Si tratta di una scelta decisamente oculata, che mira a valorizzare il territorio, rifuggendo dall’uniformità di sapori che troppo spesso va di moda. Nebbiolo in primis, Barbera e Moscato sono quindi le uve più protagoniste, che vengono coltivate con bassissime rese e con lavori oculatissimi, perché solo da un’attenta cura quotidiana della vigna possono nascere grandi vini.
E’ proprio di grandi bottiglie si deve parlare dando un occhio alla gamma realizzata ogni anno dalla cantina La Spinetta, dove i vini rossi sono le star indiscusse di una produzione che parla e racconta il territorio in maniera impeccabile, facendo vivere le più antiche tradizioni delle Langhe alla luce delle più moderne tecnologie. Ovviamente non ci si può non innamorare delle diverse etichette dedicate al Barbaresco e al Barolo, vini che, in ogni declinazione, sono in grado di stupire, raggiungendo sempre la perfezione assoluta.
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