- abbinamenti Sassicaia si sposa deliziosamente a secondi piatti raffinati a base di carni rosse o cacciagione. Ottimo con grigliate di carne, arrosti e filetti di manzo o con i piatti della tradizione toscana, a base di cinghiale.
- alcol 14%
- annata 2021
- denominazione Bolgheri Sassicaia DOC
- filosofia tradizionale
- formato 0,75 l
- giudizio 3k 10/10
- premi ROBERT PARKER 100/100 JAMES SUCKLING 98/100
- regione Toscana (Italia)
- temperatura di servizio 16-18°
- vitigni Cabernet sauvignon 85%, Cabernet franc 15%
NOTE SENSORIALI:
l Bolgheri Sassicaia è un rosso sontuoso, dal manto rubino prezioso, come la pietra a cui si deve il colore. Al naso affascinano le note di ciliegie mature, more, ribes nero, rosmarino, lavanda, foglie di lampone e mondo erbaceo, il tutto accompagnato da un pizzico di elegante nota di quercia e da lievi spunti di tabacco da pipa. Al palato si fa apprezzare per la sua intensità, vigoria dell’arduo territorio da cui nasce, e da una trama perfettamente ricamata da freschezza e sapidità. Coinvolgente: un'espressione da ascoltare e dalle intense sfumature. Ama il tempo e non lo teme, infatti esprime al meglio la storia che racchiude in sé con l’invecchiamento. È un capolavoro della terra impervia di Bolgheri, unico e dalle ampie evoluzioni; addirittura è l’unico ad avere un disciplinare di denominazione riservato. Un'eccellenza staordinaria, figlia di una cantina storica e simbolica del mondo vitivinicolo italiano!
CURIOSITÁ:
Il Sassicaia è il vino italiano più noto al mondo, la quintessenza dell'equilibrio in termini di corpo e complessità. Si tratta di un rosso che rappresenta allo stesso tempo il fiore all'occhiello dell'enologia italiana, la pietra miliare per le eccellenze affermatisi in seguito e la chiave di volta della rinascita enologica della zona. Nasce dall'ingegno di Mario Incisa della Rocchetta che, già negli anni Venti, sognava di creare un vino di razza, purosangue come i cavalli che possedeva allora nella scuderia di proprietà. Decise così di piantare uve Cabernet Sauvignon e Franc nella Tenuta San Guido, per la somiglianza che aveva notato tra questi terreni e la zona di Bordeaux: terreni pietrosi e sassosi, proprio come una "Sassicaia". Il Sassicaia Tenuta San Guido, anche grazie al prezioso contributo dell'enologo Giacomo Tachis, è diventato il simbolo di una produzione enologica di altissima qualità, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, simbolo culturale come la mano del maestro dell’enologia italiana che lo ha accarezzato per lungo tempo. Esalterà tutte le grandi occasioni e le cene sontuose, ma sorseggiato in piacevole solitudine e meditazione saprà stupirvi come nessun'altro. Le uve nascono in una dei più celebri cru aziendali, composto da un mosaico di elementi naturali. La conformazione unica del terreno, l'esposizione a ovest, sud-ovest e l'altitudine di 100-300 metri hanno creato la culle perfetta dove far germogliare questo prestigioso tesoro enologico.
Erano infatti gli anni ’20, quando lo stesso Marchese, ispirato da Bordeaux e dall’aristocrazia di un tempo, sognava di arrivare a produrre un vino di razza, un vero e proprio purosangue. Trasferitosi nella tenuta toscana nella seconda metà del ‘900, il Marchese Incisa della Rocchetta iniziò a fare esperimenti, piantando alcune barbatelle di varietà vitate francesi in una zona fino ad allora assolutamente ignota dal punto di vista vitivinicolo. Da quel momento, con splendida lungimiranza, il Marchese Incisa della Rocchetta riuscì a comprendere il potenziale dell’area di Bolgheri e di quei stessi terreni su cui aveva piantato le barbatelle, che presentavano delle caratteristiche uniche, nel microclima molto simili alla zona delle Graves e di Bordeaux.
La prima annata messa in commercio fu quella del 1968, e da allora il Sassicaia ha raggiunto a livello mondiale una fama inaspettata, crescente di anno in anno. Oltre a questo celebre vino, la Tenuta San Guido produce anche altre due etichette: il “Guidalberto”, da uve cabernet sauvignon e merlot, e “Le Difese”, un IGT ottenuto da cabernet e sangiovese.
Con una produzione che sfiora la media di 800mila bottiglie annue, alla Tenuta San Guido va riconosciuto gran parte del merito per cui il territorio di Bolgheri sta riscuotendo successo a livello internazionale. Una storia e una dimensione enologica quasi irreale, quella della Tenuta San Guido, fuori dal comune e sospesa nel tempo, quasi mitologica.
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