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abbinamenti Carne stufata, selvaggina, arrosti, formaggi forti e stagionati.
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alcol 14,5%
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annata 2018
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denominazione Barbaresco DOCG
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filosofia Vegana
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formato 0,75 l
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giudizio 3k 9/10
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regione Piemonte (Italia)
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temperatura di servizio 18-20°
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vitigni Nebbiolo 100%
NOTE SENSORIALI:
Colore rosso rubino, con leggere sfumature granate. Il naso è ricco, potente e concentrato. Si percepiscono sentori di frutta matura. Al palato è fresco, di corpo. Si avvertono note di frutta rossa e nera (fragola, mirtillo e mora). Il tannino è maturo, morbido, setoso e ben integrato. Particolare la nota ammandorlata sul finale. Nel complesso molto equilibrato e raffinato.
CURIOSITÀ:
Raccolta delle uve rigorosamente manuale il 30 settembre 2018. La fermentazione alcolica dura circa tre settimane in vasca di acciaio a contatto con le bucce con rimontaggi regolari. Questo tempo comprende la macerazione a freddo pre- e quella post-fermentativa che avviene con l’uso del tradizionale metodo del cappello sommerso. La fermentazione malolattica viene svolta in legno.
Agli inizi del '900, il figlio Mario iniziò a vendere i Barolo che avevano cominciato a produrre, focalizzando l'azienda di famiglia esclusivamente sull'attività vitivinicola.
A partire dagli anni '60, è la figlia Lucia, assieme al marito enologo Alfredo Currado, a portare avanti il lavoro della cantina Vietti, concentrandosi sempre più su una produzione di qualità elevata, e posizionando l’azienda tra le migliori delle Langhe, iniziando sin da allora a esportare i propri prodotti su importanti mercati stranieri come quello tedesco, svizzero e americano. Alfredo peraltro fu il primo a vinificare separatamente i singoli vigneti, in un'epoca come quella degli anni '60 in cui il Barolo non era concepito come un vino da singoli ""cru"", bensì nasceva dalla vinificazione di tutte le vigne assieme. L'altra grande visione pionieristica di Alfredo è stata quella di valorizzare l'arneis, vitigno autoctono a lungo dimenticato dai produttori della zona: la cantina ha iniziato a vinificarlo in purezza, e così hanno fatto altri produttori in seguito, portando oggi l'arneis a essere l'uva a bacca bianca più importante del territorio.
Nel 1970 Luciana e Alfredo, grandi appassionati d’arte, grazie all’amicizia con alcuni artisti, iniziano a cambiare il volto delle loro etichette. Dal 2000, col ritiro dall’attività dei genitori, Mario Cordero e Luca Currado acquisiscono l’intera proprietà aziendale continuando l’attività produttiva sempre nel più grande rispetto della tradizione ma con mentalità aperta ed evolutiva, nella ricerca della massima qualità e piacere del vino. Dai 35 ettari vitati di proprietà sono prodotti il Dolcetto e la Barbera “TreVigne”, l’Arneis e il Moscato d’Asti Cascinetta, i “cru” Rocche, Brunate, Lazzarito, Ravera e Riserva Villero nel Barolo, Masseria nel Barbaresco, Scarrone e Vigna Vecchia nel Barbera d’Alba, e, dal 1996, La Crena nel Barbera d’Asti.
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