TENUTA FORNACE
PROVINCIA DI PAVIA IGP PINOT NERO "PEPARINO" 2022 - TENUTA FORNACE
- abbinamenti Si abbina con carni bianche, pollame, pasta con ragù leggero e formaggi a media stagionatura, esprimendo la personalità e l’autenticità del Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese.
- alcol 12,5%
- annata 2022
- denominazione Provincia di Pavia IGP
- filosofia Triple A
- formato 0,75 L
- giudizio 3k 9/10
- regione Lombardia (Italia)
- temperatura di servizio 16-18°
- vitigni Pinot Nero 100%
NOTE SENSORIALI:
CURIOSITÁ:
Il Peparino è un vino rosso naturale dell’Oltrepò Pavese, ottenuto da uve Pinot Nero coltivate secondo i principi della biodinamica su terreni calcareo-marnosi. La vinificazione segue metodi naturali: fermentazione spontanea con lieviti indigeni, macerazione breve sulle bucce e affinamento in acciaio inox e grandi tini di rovere, senza chiarifica né filtrazione e con uso minimo di solfiti.
Situata a Rovescala, uno dei comuni di massima vocazione dell’Oltrepò Pavese, a poche centinaia di metri dal confine con l’Emilia, Tenuta Fornace è l’azienda agricola di Andrea Rossi, rappresentate della sesta generazione di viticoltori in famiglia. Le prime testimonianze degli antenati di Andrea su queste colline risalgono infatti al 1823 e, in questi quasi duecento anni, l’intento è rimasto ancora oggi lo stesso: produrre vini che siano un’interpretazione autentica di questo territorio estremamente vocato, ma recentemente svilito dall’avvento dell’agroindustria.
Andrea, biologo di formazione, ha infatti fin da subito scelto di adottare un approccio biologico e biodinamico in campo. I vigneti, coltivati principalmente con uve autoctone (come barbera e croatina) e varietà storicamente ben adattatesi (come riesling e pinot nero), si spiegano su più di ottanta ettari suddivisi su sette diverse colline dell’Oltrepò Pavese. Tutto questo concorre all’estrema variabilità di suoli, esposizioni e vitigni, che si riflettono nell’identità dei vini di Tenuta Fornace.
Oltre ad aderire a un progetto con l’Università degli Studi di Milano riguardante la ripopolazione di specie di farfalle, api e uccelli all'interno dei propri vigneti, da diversi anni Andrea si impegna anche in progetti etici come l’inserimento in azienda di persone in difficoltà provenienti da diverse nazioni e la collaborazione con l’AIPD.
In cantina le fermentazioni sono portate avanti da lieviti indigeni, i vini non subiscono filtrazioni o chiarifiche e l’uso dell’anidride solforosa è ridotta al minimo indispensabile, se non completamente assente. Andrea, legato alla tradizione vitivinicola dell’Oltrepò dei vini rossi e spumanti, incarna allo stesso tempo l’immagine del vignaiolo sperimentatore cimentandosi sempre più spesso con orange wine, pet-nat e vini ottenuti da uve appassite in pianta.
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