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alcol 14%
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annata 2016
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denominazione Sancerre AOC
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filosofia Triple A
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formato 0,75 l
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giudizio 3k 9/10
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regione Borgogna (Francia)
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temperatura di servizio 18-20°
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vitigni Pinot noir 100%
NOTE SENSORIALI:
All’esame visivo si presenta con un colore rosso rubino leggero e scarico. Il naso profuma di aromi fruttati, che si alternano a nuances che virano verso il terroso. In bocca è di corpo pieno, rotondo e concentrato, ma al contempo molto delicato ed elegante.CURIOSITÁ:
Sancerre è bianco. Arrendetevi voi rossisti intemerati. Il Rouge è ammesso nell’appelation da appena 50 anni. Eppure “L’Etorneau” del Domaine Fouassier non è un vino comune. Etourneau può riferirsi allo storno come ritornello o al cavallo, suggerendo immagini bucoliche di campagna ancora intatta. Oppure è il buontempone, lo sventato, lo sciocco. Il coraggioso – diremmo noi - che nella terra del bianco pianta e cura un rosso fino alla bottiglia. Fino a voi. Alla vostra.I Fouassier sono una fra le famiglie che possono vantare una più lunga tradizione vitivinicola nel territorio del Sancerre, essendo ormai arrivati alla decima generazione familiare di vignaioli. Nonostante il testimone sia stato passato di mano in mano e di padre in figlio numerose volte, è possibile constatare come i vini prodotti dai Fouassier abbiano ancora il sapore e l’imprinting delle origini, essendo ancora tra l’altro seguite le impostazioni del fondatore dell’impresa, Jules Fouassier.
Ai tempi rientrante tra quelli che erano i cinquecento vitivinicoltori della zona di Sancerre - in cui oggi, dopo la devastazione della fillossera, le aziende vitivinicole sono invece più o meno una decina - Jules Fouassier può essere considerato come uno dei pionieri del settore, avendo per esempio per primo scelto di ampliare il sesto d’impianto a 1,20 metri, nonché deciso per primo di utilizzare zolfo e rame come antiparassitari e fungicidi, per combattere in particolare l’oidio e le muffe. Lo stesso Jules Fouassier anche fu trai primi a intervallare piante di acacia ogni cinque barbatelle, per favorire la naturale impollinazione delle piante, e fu, infine, tra i primi che reagirono al disastro della fillossera ricominciando a piantare nuovi vigneti, tra i quali va citato lo storico Clos Paradis, rimesso a dimora nei primissimi anni del secolo scorso. Un profeta dei tempi futuri, insomma.
Come famiglia, inoltre, i Fouassier sono da ricordare fra i precursori della vinificazione separata dei diversi appezzamenti.
Coltivando oggi una superficie vitata che arriva a coprire circa 56 ettari, la cantina vede i propri filari impiantati per l’80% a sauvignon blanc, mentre nel restante 20% si incontrano viti di pinot nero. Lasciando che ogni singola bottiglia racconti il suo territorio, il suo sottosuolo e la sua storia in cantina, il Domaine Fouassier segue oggi le norme dell’agricoltura biodinamica, arrivando a produrre una gamma di etichette tra le più rappresentative di tutta la denominazione di Sancerre: dal “Mélodie de Gustave” a “Les Romains”, da “Le Clos de Bannon” a “Le Chailloux”, da “Les Vallons” a “Les Chasseignes”, passando per i rossi e per i rosati e senza ovviamente tralasciare il “Clos Paradis”, sono tutti vini, quelli targati “Fouassier”, che vi racconteranno al calice la massima eccellenza enoica di Sancerre e delle sue terre.
Ai tempi rientrante tra quelli che erano i cinquecento vitivinicoltori della zona di Sancerre - in cui oggi, dopo la devastazione della fillossera, le aziende vitivinicole sono invece più o meno una decina - Jules Fouassier può essere considerato come uno dei pionieri del settore, avendo per esempio per primo scelto di ampliare il sesto d’impianto a 1,20 metri, nonché deciso per primo di utilizzare zolfo e rame come antiparassitari e fungicidi, per combattere in particolare l’oidio e le muffe. Lo stesso Jules Fouassier anche fu trai primi a intervallare piante di acacia ogni cinque barbatelle, per favorire la naturale impollinazione delle piante, e fu, infine, tra i primi che reagirono al disastro della fillossera ricominciando a piantare nuovi vigneti, tra i quali va citato lo storico Clos Paradis, rimesso a dimora nei primissimi anni del secolo scorso. Un profeta dei tempi futuri, insomma.
Come famiglia, inoltre, i Fouassier sono da ricordare fra i precursori della vinificazione separata dei diversi appezzamenti.
Coltivando oggi una superficie vitata che arriva a coprire circa 56 ettari, la cantina vede i propri filari impiantati per l’80% a sauvignon blanc, mentre nel restante 20% si incontrano viti di pinot nero. Lasciando che ogni singola bottiglia racconti il suo territorio, il suo sottosuolo e la sua storia in cantina, il Domaine Fouassier segue oggi le norme dell’agricoltura biodinamica, arrivando a produrre una gamma di etichette tra le più rappresentative di tutta la denominazione di Sancerre: dal “Mélodie de Gustave” a “Les Romains”, da “Le Clos de Bannon” a “Le Chailloux”, da “Les Vallons” a “Les Chasseignes”, passando per i rossi e per i rosati e senza ovviamente tralasciare il “Clos Paradis”, sono tutti vini, quelli targati “Fouassier”, che vi racconteranno al calice la massima eccellenza enoica di Sancerre e delle sue terre.
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