CASTELLO DELLA SALA
UMBRIA CHARDONNAY IGT "BRAMITO DELLA SALA" 2023 - MARCHESI ANTINORI
€17,90
€21
- abbinamenti A tutto pasto, si abbina a zuppe di pesce e a ricchi secondi piatti di mare.
- alcol 12,5%
- annata 2023
- denominazione Umbria IGT
- filosofia Tradizionale
- formato 0,75 L
- giudizio 3k 8/10
- regione Umbria (Italia)
- temperatura di servizio 10-12°
- vitigni Chardonnay 100%
NOTE SENSORIALI:
Dal colore giallo paglierino con tenui riflessi verdi, presenta un profumo delicato con note di frutta esotica matura e con sensazioni leggermente agrumate. Al palato presenta struttura ed eleganza, una buona acidità ed un finale piacevolmente sapido.
CURIOSITÀ:
Bramito nasce dai vigneti dell’antico Castello del Castello della Sala. Un varietà, lo Chardonnay, che trova in questo particolare terroir, un suolo derivante da sedimenti fossili con infiltrazioni d’argilla, un’espressione dalla spiccata mineralità ed eleganza.
Lo splendido Castello della Sala, la prestigiosa tenuta umbra appartenente alla Famiglia Antinori, sorge su un promontorio dell’Appennino Umbro, ad appena 18 chilometri dalla storica città di Orvieto. Un luogo di incredibile bellezza e fascino, che da decine di anni rappresenta il cuore della produzione dei migliori vini bianchi targati Antinori.
È infatti la primavera del 1979 quando al Castello arriva Renzo Cotarella, un giovane agronomo che in meno di dieci anni realizzerà i vini simbolo della tenuta. In quegli anni si comincia subito a portare avanti un ambizioso progetto di riqualificazione varietale, mirato a ottenere vini bianchi dotati di maggiore personalità rispetto a quelli prodotti nell’area dell’Orvieto Classico. Si lavora sullo chardonnay e si approfondiscono le conoscenze sul grechetto. La ricerca di un grande vino che si affermi per carattere e personalità diviene quasi un’ossessione.
È così che dopo una serie di annate deludenti, con la stagione del 1985 nasce il “Cervaro della Sala”, al momento in assoluto uno dei vini italiani più conosciuti e apprezzati al mondo. La tenuta si estende su una superficie complessiva che arriva a coprire cinquecento ettari, dei quali 140 sono al momento impiantati a vigneto. Tra i 200 e i 450 metri sul livello del mare, su terreni argillosi ricchi di fossili e di minerali, oltre alle varietà di chardonnay e grechetto sono coltivate anche piante di procanico, sauvignon blanc, pinot nero, semillon e traminer. Uve che sono lavorate nella moderna e avanguardistica cantina, costruita nel 2005. Dalla vinificazione, durante la quale è posta particolare attenzione al controllo della temperatura, si arriva all’invecchiamento, solitamente svolto nelle storiche cantine medievali collocate trenta metri sotto il castello.
Da tutto ciò nascono vini come il “Cervaro della Sala” e il “Muffato della Sala”, il “Conte della Vipera” e il “Bramìto”, il Pinot Nero e il “San Giovanni della Sala”. Etichette, quelle che recano sovraimpresso il nome del “Castello della Sala”, che non hanno ormai bisogno di grandi presentazioni, e che rientrano di diritto tra quelli che sono i migliori vini italiani.
È infatti la primavera del 1979 quando al Castello arriva Renzo Cotarella, un giovane agronomo che in meno di dieci anni realizzerà i vini simbolo della tenuta. In quegli anni si comincia subito a portare avanti un ambizioso progetto di riqualificazione varietale, mirato a ottenere vini bianchi dotati di maggiore personalità rispetto a quelli prodotti nell’area dell’Orvieto Classico. Si lavora sullo chardonnay e si approfondiscono le conoscenze sul grechetto. La ricerca di un grande vino che si affermi per carattere e personalità diviene quasi un’ossessione.
È così che dopo una serie di annate deludenti, con la stagione del 1985 nasce il “Cervaro della Sala”, al momento in assoluto uno dei vini italiani più conosciuti e apprezzati al mondo. La tenuta si estende su una superficie complessiva che arriva a coprire cinquecento ettari, dei quali 140 sono al momento impiantati a vigneto. Tra i 200 e i 450 metri sul livello del mare, su terreni argillosi ricchi di fossili e di minerali, oltre alle varietà di chardonnay e grechetto sono coltivate anche piante di procanico, sauvignon blanc, pinot nero, semillon e traminer. Uve che sono lavorate nella moderna e avanguardistica cantina, costruita nel 2005. Dalla vinificazione, durante la quale è posta particolare attenzione al controllo della temperatura, si arriva all’invecchiamento, solitamente svolto nelle storiche cantine medievali collocate trenta metri sotto il castello.
Da tutto ciò nascono vini come il “Cervaro della Sala” e il “Muffato della Sala”, il “Conte della Vipera” e il “Bramìto”, il Pinot Nero e il “San Giovanni della Sala”. Etichette, quelle che recano sovraimpresso il nome del “Castello della Sala”, che non hanno ormai bisogno di grandi presentazioni, e che rientrano di diritto tra quelli che sono i migliori vini italiani.
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