Alexandre Grimée è un ragazzo di nemmeno trent’anni. Abita nella parte più estrema del dipartimento dell’Aisne, ad Azy-Sur-Marne. Suo padre non ha vigna, il suo nonno mater no, sì. E così, a soli 18 anni, decide che farà uno Champagne da quel poco meno di un ettaro avuto in prestito in famiglia. La vigna è a Bonneil, sono pochi filari di una parcella esposta a pieno sud che si chiama Sous Les Trous, impiantata nel 1973, di solo Pinot Meunier. I suoli sono di sabbie fini e argillo-calcare. Il lavoro in vigna è il meno interventista possibile: no a diserbi intrafilare, no ai sistemici, cura maniacale dei grappoli. In cantina Alexandre ha scelto di vinificare e affinare in acciaio per fare parlare la micro identità di quell’uva tanto custodita, preservandone la freschezza assoluta che dal sottosuolo emerge con chiarezza. L’affinamento in bottiglia è piuttosto lungo, proprio per dare la forma, le curve, alla cuvée. Il 2014, è il suo primo millesimo pro dotto, il 2015 lo ha realizzato ma non gli è piaciuto affatto e quindi non lo mette in commercio… a voi il 2016…