ALFRED GRATIEN
Alfred Gratien fondò l’omonima maison nel 1864 ad Épernay, nel cuore della regione Champagne. Per preservare il particolare carattere del terroir, la Maison Alfred Gratien ha da sempre sostenuto una rigorosa selezione di grappoli d’uva, un volume contenuto e la vinificazione in barrique, il tutto volto ad esaltare la freschezza dei vini. Lo stile unico degli Champagne Alfred Gratien è il prodotto di una maestria che viene tramandata con passione e rigore di padre in figlio da molte generazioni.
La Maison Alfred Gratien possiede un vigneto di 1,56 ettari di viti, tra i Premier e Grand Cru della Champagne nel cuore di Côte des Blancs sulle montagne di Reims, ma utilizza le uve di una sessantina di produttori soci di lunga data per aumentare la produzione.
Questa antica (1864) maison di Epernay produce poco più di 300.000 bottiglie l’anno, ma l’obiettivo è di arrivare a 400.000 e, soprattutto, visto il savoir-faire, possiamo definirla una maison artigianale. La fermentazione, infatti, avviene rigorosamente in legno e la malolattica non viene svolta: la migliore tradizione champenois, insomma. Non solo, perché altri punti forza sono la giustamente lunga (almeno 4 anni) maturazione sui lieviti e lo chef de cave, l’ottimo Nicolas Jagger, che rappresenta la quarta generazione della medesima famiglia a ricoprire questo ruolo: sappiamo che tra uno chef de cave e il suo successore è auspicabile un affiancamento di alcuni anni al fine di permeare lo stile della maisone padroneggiarne i segreti, ma in questo caso (bisnonno, nonno, papà e Nicolas).
La Maison Alfred Gratien possiede un vigneto di 1,56 ettari di viti, tra i Premier e Grand Cru della Champagne nel cuore di Côte des Blancs sulle montagne di Reims, ma utilizza le uve di una sessantina di produttori soci di lunga data per aumentare la produzione.
Questa antica (1864) maison di Epernay produce poco più di 300.000 bottiglie l’anno, ma l’obiettivo è di arrivare a 400.000 e, soprattutto, visto il savoir-faire, possiamo definirla una maison artigianale. La fermentazione, infatti, avviene rigorosamente in legno e la malolattica non viene svolta: la migliore tradizione champenois, insomma. Non solo, perché altri punti forza sono la giustamente lunga (almeno 4 anni) maturazione sui lieviti e lo chef de cave, l’ottimo Nicolas Jagger, che rappresenta la quarta generazione della medesima famiglia a ricoprire questo ruolo: sappiamo che tra uno chef de cave e il suo successore è auspicabile un affiancamento di alcuni anni al fine di permeare lo stile della maisone padroneggiarne i segreti, ma in questo caso (bisnonno, nonno, papà e Nicolas).