Circa trenta parcelle vitate per un totale di poco più di sei ettari, dei quali oltre tre impiantati a pinot meunier, due coltivati a pinot nero e uno a chardonnay. Sono questi i possedimenti della famiglia Bourgeois-Diaz, che da quattro generazioni produce Champagne a Crouttes-sur-Marne, comune francese a sud-ovest di Reims. Attualmente è Jérôme Bourgeois-Diaz, classe ’77, che gestisce il domaine seguendo i dettami dell’agricoltura biodinamica. Viti che raggiungono un’età media di 35 anni, non conoscono pesticidi né sostanze di sintesi, come anche in cantina sono banditi lieviti chimici e qualsiasi altro additivo artificiale. In fase di vinificazione, ogni passaggio produttivo sembra essere guidato da una profonda armonia, che contraddistingue metodi strettamente artigianali. Dopo la fermentazione, i vini maturano per un terzo in botti di rovere e per due terzi in vasche di acciaio inox. Infine viene creata la cuvée, e le 40mila bottiglie annue sono immesse in commercio solamente dopo lunghi periodi di riposo sui lieviti, che vanno dai due anni per le cuvée base, ai sessanta mesi per gli Champagne più importanti. Nascono in questa maniera le etichette “Bourgeois-Diaz”, sinonimo di Champagne che seguono i ritmi della natura, per arrivare a esprimere al calice la più profonda essenza di una terra magica.