Dom Pérignon è il grande nome dello Champagne: un nome altisonante e magnifico sinonimo di eleganza, lusso e prestigio; un nome che richiama direttamente l’abate Pierre Pérignon che, secondo la leggenda, inventò lo Champagne nel XVII nell’abbazia di Saint-Pierre d’Hautvillers, nei pressi di Épernay, Grand Cru della Vallé de la Marne.

Il primo Champagne Dom Pérignon fu prodotto nel 1936 dalla maison Moët & Chandon grazie all’idea di Robert-Jean de Vogüe: l’obiettivo era quello di creare una cuvée de prestige che incarnasse l’eccellenza assoluta dello Champagne e che sapesse raccogliere la grande eredità dell’abbazia di Hautvillers, proprietà della famiglia Moët dal 1829. Per fare questo lo chef de cave selezionò le migliori riserve di famiglie imbottigliando solo le migliori annate dalla 1921 in poi. Il Vintage 1947 è il primo Dom Pérignon prodotto non più con la tecnica del transvasage ma nato da una vendemmia effettuata ad hoc. A partire dal Vintage 2000 Dom Pérignon ha acquisito lo statuto di maison indipendente: già da diverso tempo lo chef de cave di Dom Pérignon lavorava in autonomia rispetto a quello di Moët & Chandon. L’attuale chef de cave è Richard Geoffroy, inventore del Programma Oenothèque, poi ribattezzato P2/P3.

Lo Champagne Dom Pérignon viene prodotto solo in annate eccezionali dalle migliori uve provenienti esclusivamente da Grand Cru e, in minima parte, dal Premier Cru di Hautviller. Le uve utilizzato sono quelle di Chardonnay e Pinot Noir, considerato da Richard Geoffroy come “l’oggetto di tutte le frustrazioni, di tutte le emozioni, di tutti i fascini”. L’arte dell’assemblaggio si basa sul perseguimento di una continua mancanza di equilibrio in grado di originare tensione, energia e dinamismo e anche su un paradosso che riesce a creare armonia: l’anima leggiadra dello Chardonnay unita alla potenza del Pinot Noir. Un’aporia da cui nasce uno degli Champagne più grandi di tutti i tempi: il Dom Pérignon.