La mia famiglia ha deciso di affidarmi la responsabilità di Serradenari: la vigna, la cantina, le bottiglie, i mercati in giro per il mondo. è un onore. Ma io non dimenticherò mai che all’inizio fui solo quel nome: Barologirl. Qualcuno mi battezzò così perché volevo fare il vino a modo mio. Adoravo i miei amici "garagistes" con i loro vini eretici, senza dogmi. Poche bottiglie da sogno, figlie di artigiani della vigna. Così puntai tutto sul Nebbiolo, sul Pinot Nero, sullo Chardonnay , sul bricco più alto della terra del Barolo e su una squadra. Alessia che è la colonna della cantina, dagli importatori alle fiere, e Arianna che è l' anima della Tartufaia, con le sue cacce nell'ultimo bosco del tartufo bianco. Serradenari non è più solo Barologirl: è Barologirls. La mia è la sfida dell’ ultima generazione di una famiglia che da 150 anni fa vino a Serradenari. Ma la mia famiglia si chiama anche Diatto come il trisnonno che crea una delle prime automobili a Torino, Bodoni come il carattere inventato dall’avo tipografo, Chiappero come due deputati al Parlamento italiano e come Giovanni Negri, anche autore di bellissimi libri sul vino.