Il Gin è sicuramente uno dei distillati attorno al quale, oggi più che mai, si riscontra un notevole interesse, con tantissime realtà produttive che continuano a nascere in ogni parte del mondo. Andando però alle radici tradizionali della sua storia, non si può non nominare l'Inghilterra, terra in cui il Gin venne importato dall'Olanda come rimedio terapeutico. Qui però da "medicina" divenne ben presto un bene di largo consumo, e proprio grazie agli inglesi, che nel corso degli anni modificarono il processo di produzione elaborato originariamente in Olanda, andando a inserire direttamente le bacche di ginepro in infusione con i diversi elementi botanici, si giunse a quello che si sarebbe poi affermato come il "London Dry Gin". Proprio a Londra si trova la distilleria Marylebone, fondata do Johnny Neill, discendente di Thomas Greenall, che, dopo aver fondato nel 1762 un birrificio in città, iniziò a dedicarsi alla distillazione, tramandando i suoi saperi a suo figlio. Di generazione in generazione, il know-how è giunto oggi a Johnny, che da un lato ha sviluppato il proprio brand - il famoso Whitley Neill Gin -, e dall'altro ha voluto rinforzare le radici con il business familiare e con la zona di Londra dove, sin da ragazzo, era solito vivere, Marylebone. Da qui l'idea di creare un Gin speciale che portasse proprio questo nome, alludendo ai "Marylebone Pleasure Gardens" che, in passato, erano il luogo prescelto dall'alta società per passeggiare durante il giorno. Tredici "botanicals" - che prendono spunto dai bordi misti che si trovavano nei giardini - fanno il resto, assieme a un magnifico alambicco di rame che lavora seguendo i metodi tradizionali. Nasce così un Gin bilanciato e delicato, di personalità, che si presenta con una bottiglia color blu cobalto viva e sgargiante, che richiama la tradizione della cristalleria di Bristol e che fa bella figura in tavola dopo cena, quando la serata volge al divertimento.