Si potrebbe pensare ai membri della famiglia Roagna coma a vignaioli d’altri tempi, esperti conoscitori delle proprie vigne e di ogni palmo delle loro terre. Di sicuro sono eccellenti produttori, per nulla conservatori: osservano, selezionano, pretendono l’integrità del frutto e la maturità del grappolo; provano, sperimentano, con l’unico obiettivo di valorizzare il vitigno e la terra sulla quale sono nati; vivono per fare vino, rispettando la tradizione ma cercando, nello stesso tempo, di migliorarla.

La cantina Roagna è oggi guidata da Luca, che rappresenta ormai la quinta generazione della famiglia, e da suo padre Alberto. Entrambi lavorano in vigna e in cantina, assecondando la natura e rispettando pazientemente il corso del tempo, senza intromettersi in maniera invasiva nella maturazione delle uve. Equilibrio è la parola d'ordine della loro filosofia: quello delle piante e degli esseri viventi che animano la vigna e quello dei processi naturali che, in cantina, danno origine al vino.

La coltivazione delle viti e il lavoro di vinificazione in cantina si fonda su principi dichiarati in un "Manifesto Roagna", articolato in dieci punti, tra i quali leggiamo: utilizzo di viti vecchie, biodiversità, divieto di pesticidi ed erbicidi, uso esclusivo di lieviti indigeni e lunghe maturazioni. I vini prodotti racchiudono l'essenza di questa virtuosa e illuminata filosofia produttiva e rappresentano la grande e moderna espressione di una sapienza artigianale che si tramanda da più generazioni.