La magnifica avventura vitivinicola di Olivier Collin, uno dei piccoli vigneron dello Champagne più celebri tra gli appassionati, è strettamente legata a quella di Anselme Selosse. La famiglia Collin coltiva infatti le viti a Congy, nei pressi della Côte des Blancs, dal 1703 ma è solamente dal 2003 che Olivier, dopo aver lavorato per diversi anni per Selosse, ha inaugurato una produzione di grandi Champagne, dimostrando sin da subito di essere un vignaiolo competende e pieno di risorse.

Olivier Collin non è più considerato un astro nascente dello Champagne, ma un grande punto di riferimento: un bravo produttore dotato di tanto savoir faire e di uno stile innovativo e originale. I suoi vigneti si estendono per 87,00 ettari su un terreno argilloso ricco di silice, dove trovano posto anche viti molto vecchie che arrivano a superare i 60 anni di età. Solo le migliori uve sono utilizzate per produrre Champagne, le altre vengono vendute ad altre case produttrice perchè, come dichiara Olivier con grande umiltà: "non è possibile fare grandi vini da tutti i miei vigneti, quindi mi concentro solo sui migliori".

Olivier Collin crede fermamente in una filosofia produttiva che prevede il minor intervento possibile sia in vigna che in cantina, preferendo i composti organici a quelli chimici. In cantina si usano lieviti indigeni per le fermentazione, che di norma si prolungano per più di 12 mesi prima della rifermentazione in bottiglia. Ogni pratica di vinificazione è svolta manualmente e i dosaggi sono molto bassi. Questi sono gli ingredienti per produrre Champagne unici che esprimono al meglio il terroir di Congy, una volta considerato di basso valore e oggi conosciuto in tutto il mondo grazie a al lavoro di Olivier.