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abbinamenti Dopocena.
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alcol 55%
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annata NV
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filosofia Tradizionale
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formato 3 l
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giudizio 3k 9/10
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regione Francia
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temperatura di servizio 14-16°
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vitigni 130 tipi di piante
NOTE SENSORIALI:
Colore verde pallido. Il naso è fantastico con richiami erbacei, salvia, rosmarino, anice stellato, genziana, menta, peperone e poi svariati toni di frutta come mela, più banana e cedro. Ma è il tocco del legno a fare la differenza, e a donare toni speziati, vanigliati, cioccolatosi. In bocca è mentolato, appena amaro, gustoso, pieno, ma abbastanza morbido nel complesso, lo zucchero arrotonda molto e i toni sono quasi caramellati. Nel complesso è armonico, fine, ben definito da una freschezza mentolata che mantiene il sorso credibile e abbastanza scorrevole.
CURIOSITÁ:
Dalla scoperta del misterioso manoscritto che riportava la ricetta dell'elisir di lunga vita, venne prodotta una prima versione dell'elisir nel monastero di Vauvert a Parigi fino al 1737. Da allora al 1864 l'Elixir Vegetal viene elaborato nella farmacia del monastero della Grande Chartreuse, dove, nel 1764, padre Jerome Maubec definisce la prima ricetta, aggiungendo zucchero e abbassando il grado alcolico, lavorando per raggiungere il colore verde. La Chartreuse Verde come la conosciamo oggi nasce dalla formula di 130 erbe nel 1840.
Oggigiorno questo liquore viene elaborato sempre a Voiron, con una miscela di erbe preparata nei due monasteri della Grande-Chartreuse. La Chartreuse nacque nel 1605 quando i monaci certosini di Vauvert, nel luogo dove si trova l’attuale Giardino del Lussemburgo, rinvennero un manoscritto con la formula di un elisir di lunga vita. A causa della sua complessità, la ricetta non venne subito prodotta, ma nel 1737, presso la grande certosa di Grenoble, cominciarono a fare uno studio approfondito. Iniziarono quindi la produzione che rimase però limitata alle città vicine di Grenoble e Chambery.
Questo elisir è tutt'oggi commercializzato sotto il nome di ""Elisir vegetale della Grande-Chartreuse"".
La Chartreuse verde venne invece elaborata nel 1764; durante la Rivoluzione francese i monaci, volendo conservare la ricetta, la diedero a un farmacista di Grenoble, Liotard. La ricetta tornerà nelle mani dei monaci alla sua morte, nel 1816. I certosini vennero espulsi dalla Francia nel 1903, e la Chartreuse venne prodotta a Tarragona in Spagna fino al 1929, quando ritornò a essere prodotta in Francia, a Fourvoir.
Dal 1935, a seguito di una frana a Fourvoirie, il liquore venne prodotto a Voiron dove è situata la più lunga cantina di liquori al mondo (lunga ben 164 metri!).
Dal 1970, la Chartreuse Diffusion si occupa della vendita del suddetto liquore. Dal 1990, data nella quale la distilleria di Tarragona venne chiusa, la Chartreuse è prodotta soltanto a Voiron. La società si occupa inoltre della commercializzazione di distillati diversi, tra cui la vodka Vertical, il gin Marlborough, il rum Damoiseau, il whisky Macleod, la tequila La Revacha, delle Chacaca, un Eaux de Vie e diverse Sambuca.
Investiti da questa missione dal loro ordine religioso, i certosini della grande certosa sono gli unici a conoscere la famosa ricetta. Ancora oggi la formula è rimasta un mistero nonostante i moderni metodi di indagine.
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