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abbinamenti Creando un delicato abbinamento con conchiglie, crostacei e bisque, la cuvée Mareuil-sur-Ay esalta altrettanto bene le carni bianche, i formaggi a pasta morbida o la cacciagione di piuma.
alcol 12%
annata 2006
denominazione Champagne AOC
filosofia tradizionale
formato 0,75 l
giudizio 3k 9/10
premi XtraWine 97/100 - Robert Parker 96/100 - Vinous 94/100
regione Champagne (Francia)
temperatura di servizio 8-10°
vitigni Pinot noir 100%
NOTE SENSORIALI:
Veste di colore oro brillante. Bollicine fini e cremose, corona persistente. Un naso espressivo, leggermente affumicato, che associa note di agrumi e lamponi. All’aerazione, gli aromi di nocciola sfumano verso accenti delicatamente speziati e pepati Ampia ed elegante, la bocca si esprime su belle note fruttate, con una lunga persistenza aromatica sostenuta da una struttura tannica ricca di souplesse. L’impressione generale è caratteristica del millesimo: fruttata e delicata al tempo stesso, che offre una gradevole leggerezza in bocca.CURIOSITÁ:
L’espressione più precisa dei migliori terreni di Mareuil-sur-Ay in Pinot Nero puro. Pinot Neri provenienti dal villaggio di Mareuil-sur-Ay e dai territori multicentenari della Maison. Prima torchiatura di uve raccolte nel cuore della Champagne, esclusivamente nei Premiers Crus. Gli appezzamenti assemblati sono quelli di Valofroy, Côtes, Montin, Carrière d’Athis e Croix Blanche.È da poco meno di cinque secoli, ed esattamente dal 1522, che la famiglia Philipponnat possiede appezzamenti vitati nelle terre della regione francese della Champagne. Di generazione in generazione, tramandandosi il savoir-faire ereditato dai predecessori, alla maison ci si continua ancora oggi a impegnare nel rispetto dei più antichi valori tradizionali, così da arrivare a elaborare vini originali ed eccellenti da un lato, poi allo stesso tempo anche generosi e semplici. Situata a Mareuil-sur-Ay, villaggio Premier Cru della Vallée de la Marne che si trova a est di Epernay, al confine con l'altra grande zona della Champagne, la Côte des Blancs, la Maison Philipponnat può contare attualmente su oltre venti ettari vitati di proprietà, coltivati quasi interamente a pinot nero, ed estesi tra i villaggi Premier Cru di Mareuil-sur-Ay, Mutigny, Avenay-Val-d'Or e Ay, quest’ultimo, invece, villaggio Grand Cru della Vallée de la Marne.
Tra tutti gli appezzamenti, la Maison possiede in monopolio il famoso “Clos des Goisses”, vigneto eccezionale di poco più di cinque ettari, in cui le pendenze particolarmente ripide, l'esposizione totale a sud e il sottosuolo molto gessoso, danno vita a Champagne dotati di grande mineralità e freschezza.
Acquistata nel 1997 dal gruppo BCC e dal 2000 gestita da Charles Philipponnat, la Maison persegue da sempre un unico e principale obiettivo, volto a creare i migliori Champagne squisitamente bilanciati tra struttura e freschezza, utilizzando nel contempo i minimi livelli indispensabili di dosaggio. In cantina, come da tradizione della Maison, viene utilizzato il metodo di invecchiamento Solera per i vini di riserva, che dopo aver maturato in fusti di rovere sono aggiunti ai non millesimati nella proporzione di un quarto, così da mantenere in ogni bottiglia la traccia dei millesimi assemblati sin dalle origini dell’azienda.
Partendo dal Brut Royal Réserve, fino ad arrivare al Blanc de Noir e alla “Cuvée 1522”, un “segreto”, quello del Solera, tramandato nei secoli, di capo cantiniere in capo cantiniere, così da fare di Philipponnat - come se già non bastasse tutto il resto - una tra le maison di più grande prestigio dell’intera Champagne.
Tra tutti gli appezzamenti, la Maison possiede in monopolio il famoso “Clos des Goisses”, vigneto eccezionale di poco più di cinque ettari, in cui le pendenze particolarmente ripide, l'esposizione totale a sud e il sottosuolo molto gessoso, danno vita a Champagne dotati di grande mineralità e freschezza.
Acquistata nel 1997 dal gruppo BCC e dal 2000 gestita da Charles Philipponnat, la Maison persegue da sempre un unico e principale obiettivo, volto a creare i migliori Champagne squisitamente bilanciati tra struttura e freschezza, utilizzando nel contempo i minimi livelli indispensabili di dosaggio. In cantina, come da tradizione della Maison, viene utilizzato il metodo di invecchiamento Solera per i vini di riserva, che dopo aver maturato in fusti di rovere sono aggiunti ai non millesimati nella proporzione di un quarto, così da mantenere in ogni bottiglia la traccia dei millesimi assemblati sin dalle origini dell’azienda.
Partendo dal Brut Royal Réserve, fino ad arrivare al Blanc de Noir e alla “Cuvée 1522”, un “segreto”, quello del Solera, tramandato nei secoli, di capo cantiniere in capo cantiniere, così da fare di Philipponnat - come se già non bastasse tutto il resto - una tra le maison di più grande prestigio dell’intera Champagne.
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